Re:
Scritto da: maranhao 03/07/2007 14.39
Domenica sera mi sono messo davanti al tv molto tardi è avevo perso tutti gli inizi dei film di prima serata, allora ho ripiegato su un film che iniziava tardino, Il trucido e lo sbirro, con Tomas Milian (er monnezza) e altri attori che udite udite sono proprio loro.
Nella banda di rapinatori c'era il Robert Hundar già visto come capo degli alieni nel film Chissà perchè capitano tutte a me, e in una scena nei bagni di un localaccio c'erano Claudio Ruffini e Luciano Rossi che impersonavano dei pusher mezzi fatti.
Diciamo che il film non è maluccio, ci sono spari dappertutto polizia che ingaggia malviventi per rintracciare una ragazzina sequestrata con problemi ai reni.
il polizziottesco (rigorosamente scritto con 2 Z)italiano è un vero cult, e i canovacci dei film a volte sono crudi e crudeli.
mi ricordo, a proposito di bimbi malati, che
in rapina a mano armata (mi sembra...) una banda sequestra dei bambini tra cui uno malato di diabete.
ricordo la scena in cui i banditi barricati rilasciano questo bambino ormai allo stremo delle forze che irrimediabilmente muore prima dell'arrivo delle cure.
crudeltà e cinismo fioccavano a quei tempi, però più nei film che nella realtà, diciamo appunto che l'appellativop di "genere cult" deriva anche dall'eccessiva esagerazione di elementi tipo la cattiveria e la freddezza; i delinquenti erano delle vere bestie feroci e la vita contava poco, spari a casaccio in mezzo alla gente, sequestri, morti casuali...
forse lo spirito dello spaghetti western (ormai in decadenza in quel periodo) ha influenzato molto le sceneggiature di quei film.
torino, milano, napoli, roma, rievocavano molto in chiave moderna le varie dodge city, tombstone, panamint city o el paso...