Una messa, anche se celebrata solennemente per un compleanno, «non deve servire per parlare del proprio io, di se stesso». Tuttavia, «la propria vita può servire per annunciare la misericordia di Dio». Così, nella liturgia da lui presieduta in Piazza San Pietro alla vigilia dei suoi 80 anni, Benedetto XVI ha rivolto lo sguardo alla sua esistenza, ripercorrendone i momenti salienti alla luce di quella «divina misericordia» celebrata, per volontà di Wojtyla, nella domenica successiva alla Pasqua.
Alla messa hanno partecipato 60 fra cardinali, vescovi, membri della Curia romana e della diocesi di Roma, oltre a personalità politiche - come il ministro della Giustizia Clemente Mastella a nome del governo - e del corpo diplomatico.
Tra gli ospiti il presidente bavarese Edmund Stoiber, quello dello Schleswig-Holstein, Peter Carstensen, il primo ministro del Baden-Wuerttemberg, Guenther Oettinger. Il Papa ha salutato e ringraziato tutti, il decano del Collegio cardinalizio Angelo Sodano per l'omaggio iniziale, ma soprattutto il metropolita Ioannis, inviato del patriarca ecumenico Bartolomeo I, auspicando «che il dialogo teologico cattolico-ortodosso possa proseguire con lena rinnovata».
«Siamo qui raccolti - ha affermato rivolgendosi ai circa 50 mila fedeli - per riflettere sul compiersi di un non breve periodo della mia esistenza».
Ricordando il suo predecessore Giovanni Paolo II, che «visse sotto due regimi dittatoriali e, nel contatto con povertà, necessità e violenza, sperimentò profondamente la potenza delle tenebre, da cui è insidiato il mondo anche in questo nostro tempo», Ratzinger ha toccato il tema della «divina misericordia» che «pone un limite al male» nel mondo.
Il tutto per arrivare, al momento del Regina Coeli, a un esplicito appello per la pace, «il dono che Cristo ha lasciato ai suoi amici come benedizione destinata a tutti gli uomini e a tutti i popoli». «Lasciamoci rinnovare dallo Spirito - ha detto - per cooperare all'opera di pace che Dio sta compiendo nel mondo e che non fa rumore, ma si attua negli innumerevoli gesti di carità di tutti i suoi figli». La pace annunciata da Gesù, comunque, per Ratzinger non è «la pace secondo la mentalità del 'mondo', come equilibrio di forze, ma una realtà nuova, frutto dell'Amore di Dio, della sua Misericordia». E nel salutare i pellegrini polacchi nella loro lingua, Benedetto XVI ha voluto nuovamente invocare il dono della Divina Misericordia affinché «sia elargito soprattutto in quelle nazioni dove dominano la sopraffazione, l'odio e la tragedia della guerra».
Oggi il giorno della vera e festa di compleanno, a 80 anni da quel 16 aprile del 1927, quando Joseph Ratzinger vide la luce a Marktl am Inn, in Baviera. Dopo le udienze della mattinata, tra cui quelle a Stoiber e Carstensen e alla delegazione della diocesi di Monaco guidata dal cardinale Friedrich Wetter, il pranzo di compleanno sarà con il Collegio cardinalizio nella Sala ducale. Nel pomeriggio, alle 18, concerto d'onore nella Sala Nervi con l'Orchestra radiofonica di Stoccarda diretta da Gustavo Dudamel e musiche di Gabrieli, Mozart e Dvorak.
Intanto oggi andrà nelle librerie anche il suo "Gesù di Nazareth", primo libro scritto da Papa: 350mila le copie della tiratura iniziale per l'edizione italiana.
Fonte:
gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Main&Codice=3341896&Data=2007-4-16&...