Vasco, Celentano ed Eros autunno a suon di album

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Molleggiato 2
00martedì 7 agosto 2007 12:42
ANTICIPAZIONI. SONO IN ARRIVO LE NOVITÀ DISCOGRAFICHE. LE PRIME USCITE A FINE MESE: MANU CHAO E THE CORAL
Vasco, Celentano ed Eros autunno a suon di album



Sono in arrivo le novità discografiche autunnali, fra cui Vasco Rossi, Ligabue, Eros Ramazzotti, Giorgia, Adriano Celentano, Renato Zero, Mina, Andrea Bocelli, Gigi D’Alessio, Antonello Venditti, Francesco Renga, Nomadi e Pooh, solo per citare gli italiani.
I primi dischi della nuova stagione arrivano a fine mese: dal 24 Joe Bonamassa (Sloe gin) e Tiny Dancers (Free school milk), dal 31 Nico Fortarezza, Mario (Go), Manu Chao (La radiolina) e The Coral (Roots & echoes).
Si preannuncia molto ricco il mese di settembre: Carlo Marrale (ex Matia Bazar) pubblica Melody maker, Lando Fiorini esce con il cofanetto di 5 cd 100 campane, e poi ancora Barbara Eramo, Alessio Bonomo, Massimo Giangrande, Mare del Nord, Rosa Balistreri con Teatro del sole, Rodolfo Montuoro con Hannibal, Ammaraciccappa con «Al qantarah», Mark Knopfler, PJ Harvey, Enrique Iglesias, Hellogoodbye con Zombies! Aliens! Vampires! Dinosaurs e Nils Landgren con Act.
Il 7 settembre Cristina Donà torna con La quinta stagione, Tony Corizia con Basswoodoo, Natalie Imbruglia con Glorious - The singles 97 to 07 con 5 inediti + de luxe edition cd + dvd, Gloria Estefan in versione spagnola con 90 millas (ospiti Carlos Santana, Sheila E. e Josè Feliciano), Status Quo con In search of the fourth chord, gli australiani Old Man River con Good morning, Joe Satriani con la ristampa di Surfin’ with the alien, Diana Krall con la raccolta The very best con due inediti, KT Tunstall con Drastic fantastic e Cherry Ghost (il nuovo gruppo di Simon Aldred) con Thirst for romance.
Ancora fuochi d’artificio il 14 settembre: Ligabue annuncia i suoi nuovi progetti, fra cui il nuovo cd che eredita il successo di Nome e cognome, Marlene Kuntz pubblicano Uno, ed è la volta anche degli esordienti I Cosi (Accadrà), Vernon (The eyes of love), Simon & Garfunkel d’annata in Live 1969 e The Collection che include 5 cd e 1 dvd con The concert in Central Park, Hot & Hot (Happyness ltd), Him (Venus doom), l’attesissimo James Blunt (1973), David Gilmour nei 2 dvd Remember that night, Athlete (Beyond the neighbourhood).
A fine settembre tornano Matia Bazar (One... Two... Three... Four...), Ornella Vanoni (Una bellissima ragazza) Annie Lennox (Songs of mass destruction), Bob Dylan con un album triplo, Katie Melua (Pictures), i Babyshambles di Pete Doherty, Edwin Collins (Home again) e Peter Cincotti.
A ottobre Gigi D’Alessio pubblica un cofanetto e Anna Tatangelo il nuovo album, Federico Poggipollini Trasversale, e poi sono in uscita anche i Subsonica, i Cure e Juanes.
Il 12 ottobre torna Vasco Rossi con un album che dovrebbe dominare le classifiche, erede di Buoni o cattivi del 2004 e forte della presenza de La compagnia, Basta poco e Non sopporto, quest’ultimo brano anticipato nei concerti di giugno e luglio. Ma non è finita: quello stesso giorno Francesco Renga pubblica l’album Ferro e cartone e il romanzo Come mi viene, i Nomadi un doppio best dal vivo, Santana Ultimate, gli AC/DC due dvd e il 19 la meravigliosa Alicia Keys pubblica As I am.
Grande ritorno il 26 ottobre per Eros Ramazzotti con un album che verrà pubblicato contemporaneamente in tutto il mondo e che eredita il successo di Calma apparente di due anni fa; sempre quello stesso giorno Bob Dylan pubblica il dvd di un suo concerto, Newport.
L’autunno caldo attende anche il nuovo lavoro di Adriano Celentano con la fidata coppia di autori Mogol e Gianni Bella, e un paio di sorprese cui ci ha abituato da sempre l’ex molleggiato. Andrea Bocelli arriverà con il nuovo album pop, pubblicato contemporaneamente in tutto il mondo; Giorgia e Renato Zero che potrebbero decidere di far slittare l’uscita dei loro cd al nuovo anno, quando sono anche attesi Fossati, Baglioni e Jovanotti.
A novembre vedrà la luce un album di cover dei Pooh. Nello stesso mese, usciranno i dischi di Antonello Venditti il 16, Mina (il 23), Stef Burns, Kylie Minogue e Mariah Carey.
Ma$on
00martedì 7 agosto 2007 13:10
Per la precisione il doppio albun dei mitici NOMADI è stato registrato in un doppio concerto a Brescia (io c'ero) assieme alla ominia orchestra! Secondo me un albun da non perdere! (ovviamente parlo da Fan da 5 concerti l'anno) [SM=x237117]
In più nell'albun ci sono 2 canzoni inedite, ovviamnete scritte da Beppe Carletti [SM=g27836]
Kristina superpiu
00giovedì 9 agosto 2007 14:40
Woow! molto interessante! Ma da dove hai preso questa notizia?? Cmq io aspetto il nuovo album di Venditti [SM=g27823]
Molleggiato 2
00giovedì 9 agosto 2007 15:20
Re:
Dal giornale di Vicenza e Tiscali!
io invece aspetto l'album del Molleggiato [SM=g27828] che come sempre è l'unico artista che non ha ancora deciso la data d'uscita [SM=x237114]

Kristina superpiu
00venerdì 10 agosto 2007 14:33
Ah, ok! [SM=g27817]
Matto Matteo
00martedì 14 agosto 2007 13:37
a me piacciono solo le pappagalle !! Preferisco adriano !!

Perché continuano a costruire le case
e non lasciano l'erba, non lasciano
l'erba, non lasciano l'erba, non lasciano l'erba.
Eh no! se andiamo avanti
così, chissà come si farà! chissà!

E così la seconda storia
che vi voglio raccontare,
è quella del pastore Serafino!
al mondo antico, chiuso nel suo cuore,
la gente del duemila ormai non crede più!
Con le pecore e un cane fedele,
tre amici sempre pronti,
nei pascoli sui monti,
a una spanna dal "regno dei cieli"
viveva felice così!

coro:
oh Serafino... difendi,
difendi la tua libertà! la libertà!

voce:
quel giovane pastore piaceva alle ragazze
perché negli occhi aveva avventura!
E quando prese in pugno la fortuna
e un gruzzolo di soldi per caso ereditò.

coro:
si fece una grande festa da fare girar la testa!
scoppiarono i mortaretti, si fecero dei banchetti!
Per tutti ci fu un sorriso, che giorni
di paradiso per il pastore ricco Serafino!

voce:
regalò qualche cosa agli amici,
che gioia nel paese per quelle pazze spese.
Uno scialle, una radio, un coltello e una macchina rossa per se!

coro:
oh Serafino... le donne, le donne ti dicono di sì.
Beato te! "tiero, tiero, tiero, tiero, tierà, tierà, tierà".
Lui spinge la macchina che in un burrone va e scoppierà!

voce:
dopo i giorni dell'allegria amaro resta il vino...
si trova in tribunale Serafino!
I suoi nemici per prendere i suoi soldi
lo fan passar per matto e lui che fa!
Si riprende le pecore e il cane,
gli amici sempre pronti
e torna là sui monti,
nella casa più grande del mondo
che soffitto e pareti non ha!

coro:
oh Serafino... difendi,
difendi la tua libertà! la libertà!

voce:
ti voglio bene pastore Serafino!
Un uomo con il cuore da bambino!

coro:
e libero come aria purissima
del mattino per vivere là sui monti,
ritorna Serafino!

Molleggiato 2
00martedì 14 agosto 2007 15:11
Re:
Devo dire che sei molto Rock.
e ti cantò un mio pezzo conosciuto in tutto il mondo:

Questa e' la storia
di uno di noi
anche lui nato per caso in via Gluck
in una casa fuori città
gente tranquilla che lavorava.
Là dove c'era l'erba ora c'e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà
questo ragazzo della via Gluck
si divertiva a giocare con me
ma un giorno disse: "vado in città"
e lo diceva mentre piangeva
io gli domando: "amico non sei contento?
vai finalmente a stare in città
là troverai le cose che non hai avuto qui.
Potrai lavarti in casa senza andar
giù nel cortile".
"Mio caro amico" disse "qui sono nato
e in questa strada ora lascio il mio cuore
ma come fai a non capire
che e' una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre là in centro io respiro il cemento
ma verrà un giorno che ritornerò
ancora qui
e sentirò l'amico treno che
fischia così.... ua ua".
passano gli anni ma otto son lunghi
però quel ragazzo ne ha fatta di strada
ma non si scorda la sua prima casa
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva
solo case su case catrame e cemento
là dove c'era l'erba ora c'e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà
non so no so perché continuano
a costruire le case
e non lasciano l'erba, non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
e non se andiamo avanti così
chissà come si farà
chissà chissà come si farà.


Matto Matteo
00martedì 14 agosto 2007 16:05
Molleggiato 2
00martedì 14 agosto 2007 16:58
Re:
Matto Matteo
00mercoledì 15 agosto 2007 17:34
Molleggiato 2
00mercoledì 15 agosto 2007 18:32
Re:
Matto Matteo
00mercoledì 15 agosto 2007 19:13
Molleggiato 2
00mercoledì 15 agosto 2007 19:22
Re:
Matto Matteo
00mercoledì 15 agosto 2007 20:18
chi è quello a sinistra ??? Joe Koker ??
Beau Geste
00mercoledì 15 agosto 2007 21:24
C'è solo il piccolo particolare che Celentano era il cantante di Gaber... [SM=g27817]
Molleggiato 2
00mercoledì 15 agosto 2007 22:01
Re:
Si Joe Coker

Beau geste finiscila di sparare cazzate dicendo che Celentano è il cantante di Gaber...se non sai quello che dici stai zitto [SM=g27826]


Matto Matteo
00mercoledì 15 agosto 2007 22:55
Re:
Beau Geste, 15/08/2007 21.24:

C'è solo il piccolo particolare che Celentano era il cantante di Gaber... [SM=g27817]






Celentano vinse il 1 festival del rock and roll il 18 maggio 1957 organizzato da bruno dossena Nella sua band, i rock boys, facevano parte: Jannacci, Ico cerrutti e Luigi Tenco Gaber non c'era ed il pezzo ti dirò non esisteva ancora Nel 1958 incise Il tuo bacio è come un rock Gaber lo conobbe solo nel 1959 e che scrisse ti dirò e dove suonarono il pezzo al festival di Ancona
Gaber era il chitarrista del Molleggiato, quando mancava Gaber cominciò a sostituirlo e da qual momento lo stesso Gaber vide che poteva intraprendere la carriera del cantante

Molleggiato 2
00mercoledì 15 agosto 2007 22:59
Re: Re:
Questa è la biografia del Molleggiato....e le ipocrisie di Beau geste non reggono in piedi


Il Primo Festival del Rock and Roll Italiano del 1957

Il coreografo e ballerino Bruno Dossena (che morirà tragicamente in un incidente stradale l'anno dopo) ha l'idea di organizzare un festival del rock and roll italiano a Milano (lo chiama "Primo Festival", anche se in realtà quella sarà l'unica edizione): si tiene il 18 maggio del 1957 al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, e vi partecipano molti gruppi, per lo più milanesi, tra i quali ricordiamo Tony Renis, Betty Curtis, Tony Dallara e i Rocky Mountains, Clem Sacco, Giorgio Gaber, Guidone e Little Tony and his brothers; ognuno di essi ha alcuni minuti a disposizione, per presentare tre o quattro canzoni (molto brevi, raramente raggiungono i due minuti di durata).
È lo stesso Dossena che, nei giorni precedenti, invita Celentano a partecipare con il suo gruppo.
A proposito di questa esibizione, sono nate alcune leggende metropolitane, forse per la cattiva memoria di alcuni protagonisti, che vanno smentite: la prima è che, tra i Rock Boys ci fosse anche Luigi Tenco al sax, ma Tenco, in quel periodo, è ancora a Genova, dove suona nel Modern Jazz Group di Mario De Sanctis ( cfr.: Aldo Fegatelli Colonna - Luigi Tenco - edizioni Mondadori, Milano, 2002, pag. 29); solo nel 1958 Tenco si trasferirà a Milano, dove conoscerà Gaber e dove formerà I Cavalieri.
La seconda è che Gaber si fosse esibito suonando nel gruppo di Celentano (mentre invece si esibì per conto suo come solista, ed entrò solo in seguito nei Rock Boys).
La terza, legata alle precedenti, è che gli autori del testo di una delle canzoni cantate da Celentano, Ciao ti dirò, siano lo stesso Tenco e Gaber: anche questo non è possibile per i motivi scritti prima, ed inoltre lo stesso autore della musica, Gian Franco Reverberi, ha sempre affermato che il testo fosse di Giorgio Calabrese, che a sua volta ha polemizzato spesso su questo argomento con lo stesso Gaber ( cfr.: Enrico De Angelis - Luigi Tenco-Io sono uno - edizioni Baldini & Castoldi, Milano, 2002, pag. 246).
Comunque, cantando tra le altre anche questa canzone, Celentano vince il 1° festival del rock italiano al Palaghiaccio di Milano; tra il pubblico è presente il discografico Walter Guertler, che gli propone un contratto discografico per una delle sue etichette, la Music, che infatti pubblicherà nella primavera del 1958 le prime incisioni di Celentano: tutte cover di brani di rock'n'roll americani, usciti su quattro 45 giri (e raccolti in due extended playing) di scarso successo, al punto da diventare delle vere e proprie rarità discografiche.
I giornali del giorno dopo parlavano della vittoria di Celentano: La Notte del 19 maggio 1957, riportando la cronaca di presunti incidenti avvenuti al Palaghiaccio, intitolava: "Palazzo del Ghiaccio devastato dal nuovo divo del rock'n'roll", mentre sul Corriere della Sera Giorgio Bocca scrisse un articolo molto duro contro la nuova moda giovanile importata dall'America.
Nel frattempo, subito dopo la vittoria, vi sono state due defezioni nei Rock Boys: Ico Cerutti lascia il gruppo per dedicarsi al jazz (entra infatti nell'orchestra di Franco Cerri con Renato Sellani, e ritornerà in contatto con Celentano anni dopo quando si dedicherà alla carriera di cantante), ed uno dei fratelli Ratti, il batterista, si ritira dalla musica; i due vengono sostituiti dal batterista Flavio Carraresi (fiorentino, anche lui di formazione jazz) e da Gaber, portato nel gruppo dall'amico Jannacci.
Ma il 1957 è un anno importante per Celentano anche per un altro motivo: conosce infatti Miki Del Prete, che negli anni diventerà uno dei suoi più preziosi collaboratori, nonché spesso autore di testi.
Del Prete è pugliese come Celentano, figlio del calciatore del Bari Mario Del Prete, e si è trasferito in Lombardia quando il padre è stato ceduto al Como; amico di Dossena, è anche lui un ballerino di rock'n'roll, e l'amicizia tra Del Prete e Celentano nasce quando Miki riesce ad organizzare due settimane di ingaggio per il vincitore del Festival del Rock'n'Roll italiano nell'estate del 1957, una al Morgana di Sanremo ed una al Muretto di Alassio.
Celentano e i Rock Boys cantano gratis, in cambio di due settimane di villeggiatura pagata, e da quel momento nasce l'amicizia tra i due.

Matto Matteo
00venerdì 17 agosto 2007 13:22
MORTO PALLAVICINI: CON CONTE SCRISSE 'AZZURRO' PER CELENTANO
ROMA - E' morto oggi all'eta' di 83 anni a Vigevano Vito Pallavicini, paroliere di 'Azzurro', uno dei successi piu' noti di Adriano Celentano, che firmo' con Paolo Conte. Tra le canzoni piu' celebri che ha scritto, anche 'Mille bolle blu' di Mina e 'Io che non vivo' di Pino Donaggio. I funerali di Vito Pallavicini probabilmente si terranno sabato mattina nel Duomo di Vigevano.

''Avete saputo? Vito ha scritto la sua ultima canzone...''. E' stato il genero dell' artista, Roberto Nulli, a dare in serata l'annuncio della scomparsa di Pallavicini. Il compositore, nato il 21 aprile 1924 a Vigevano (Pavia), si e' spento intorno alle 16,15 nel reparto di Rianimazione dell' ospedale civile della citta', dove era ricoverato da circa un mese per problemi polmonari. Nell'abitazione di piazza Sant'Ambrogio dove viveva Pallavicini con la moglie Fernanda, di 77 anni, le persiane restano chiuse. Davanti, in piazza Sant'Ambrogio nel pieno centro di Vigevano, c'e' gia' qualcuno che si avvicina per lasciare scritti e biglietti. Di scritti, il 'paroliere della canzone' (come era noto in citta') ne ha lasciati cinquemila: parole a cui avevano dato la voce i piu' grandi cantanti italiani da Lucio Battisti ad Adriano Celentano, da Mina a Caterina Caselli, e ancora Pino Donaggio, Albano e Fausto Leali. Centosedici canzoni: ''Dopo di me c'e' il secondo autore italiano, che si ferma a 41'', ricordava con orgoglio. Per anni il paroliere vigevanese e' stato il 're' del Festival di Sanremo. Poi, quando la musica e la televisione ''hanno cominciato a non essere piu' quelli di una volta'', l'autore si e' dedicato soprattutto ad insegnare la sua poesia ai ragazzi delle scuole medie e superiori. Nel 2004, quando la televisione compi' 50 anni, Vito Pallavicini accetto' di ritrarre un album dei suoi ricordi di personaggi ed eventi sulle pagine del settimanale locale 'L'informatore', dove scrisse: ''Una volta esisteva il 'Cielo in una stanza'. Adesso i primi in classifica dicono 'Spalman, Spalman...'. Ma non si canta piu'. Si scarica da Internet e poi via. 'Ascolta e getta'. Quando mi chiedono: 'Ma tu non partecipi a Sanremo? rispondo' No, perche' una vecchia puttana non ritorna mai nei casini dove e' stata...''.


CELENTANO, QUANDO SCRISSE 'AZZURRO'
"Di quante cose abbiamo parlato io e Vito Pallavicini, non solo di ciò che riguardava il campo musicale in cui entrambi eravamo coinvolti, ma di qualunque cosa gli venisse in mente". Così Adriano Celentano ricorda il paroliere di 'Azzurro', scomparso oggi. "Mi telefonava - racconta Celentano - e diceva: 'Adriano - con la sua 'r' che gli mancava, però in modo diverso di come manca agli altri, per cui gli rendeva la parlata e l'aspetto originale e di una simpatia irresistibile - mi è venuta un'idea pazzesca, però dobbiamo vederci, perché te la devo spiegare di persona. Ho scritto il testo di una canzone su una musica di Paolo Conte che non puoi non incidere perché sarà l'inno degli italiani: Azzurro". "Ricordo che era talmente eccitato che per convincermi avrebbe voluto chiedere, almeno solo per quella volta - dice ancora il Molleggiato - tre o quattro 'r' in prestito a qualcuno. Lui era così, quando si entusiasmava per una cosa in cui credeva diventava un bambino ed era in quel momento che capivi che l'idea era giusta. Era bello lavorare con lui, non solo per la sua invidiabile vena poetica - conclude Celentano - ma perché ogni volta era il ritrovarsi di due amici al bar".

AL BANO, UN PILASTRO DELLA MUSICA LEGGERA
''Vito Pallavicini e' stato un pilastro della musica leggera italiana: ha scritto tanti brani di grandissimo successo. Era un geniaccio: con Mogol ha dominato gli anni '60 e '70''. E' il ricordo di Al Bano, per il quale Pallavicini ha firmato brani come Nel sole, Ragazzo che sorride, La siepe. ''La prima volta che lo incontrai, nel '67, quarant'anni fa - dice Al Bano - mi colpi' il fatto che un uomo gia' di grande fama fosse di una semplicita' disarmante e di una determinazione altrettanto disarmante. Non lo dimentichero'''.



FIRMO' AZZURRO E IO CHE NON VIVO
Ecco il testo di Azzurro, scritto da Vito Pallavicini, messo in musica da Paolo Conte e interpretato dallo stesso Conte e da Adriano Celentano: Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua. Lei e' partita per le spiagge e sono solo quassu' in citta', sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va. Azzurro, il pomeriggio e' troppo azzurro e lungo per me. Mi accorgo di non avere piu' risorse, senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va. Sembra quand'ero all'oratorio, con tanto sole, tanti anni fa. Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar... ora mi annoio piu' di allora, neanche un prete per chiacchierar... Cerco un po' d'Africa in giardino, tra l'oleandro e il baobab, come facevo da bambino, ma qui c'e' gente, non si puo' piu', stanno innaffiando le tue rose, non c'e' il leone, chissa' dov'e'...

Io che non vivo, scritta per Pino Donaggio, e' stata tradotta in una cinquantina di lingue e ripresa anche da Elvis Presley, con il titolo You don't have to say you love me; di Azzurro, tra i brani piu' celebri di Adriano Celentano esiste una nutrita serie di cover: sono le dimensioni del successo di Vito Pallavicini, tra i piu' grandi parolieri della musica italiana, morto oggi a Vigevano dove era nato il 22 aprile del 1924. Tra gli artisti con i quali Pallavicini ha collaborato, spiccano anche i nomi di Paolo Conte, Mina, Al Bano, Toto Cotugno, Caterina Caselli, Fausto Leali, Patty Pravo; Nicola Di Bari, Fred Bongusto, Betty Curtis, Milva, Edoardo Vianello, Tony Dallara. Numerosi i brani firmati da Pallavicini e approdati sul palco del Festival di Sanremo: nel 1961 Le mille bolle blu, interpretata da Mina e Jenny Luna; nel 1965 Io che non vivo, per Pino Donaggio e Jody Miller, ma anche Amici miei, cantata da Nicola Di Bari e Gene Pitney, Aspetta domani per Fred Bongusto e Kiki Dee, Invece no per Betty Curtis e Petula Clark. Nel 1966 firma con Pino Donaggio Una casa in cima al mondo, interpretata dallo stesso Donaggio e da Claudio Villa, Nessuno di voi (Milva-Richard Anthony), Parlami di te(Edoardo Vianello-Francoise Hardy), Lei mi aspetta (Nicola Di Bari-Gene Pitney). L'anno dopo e' la volta di Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore (cantata da Domenico Modugno-Gidiuli). Nel 1968 firmera' Deborah (Fausto Leali-Wilson Pickett); nel 1971 L'ultimo romantico (Pino Donaggio-Peppino Di Capri); nel 1973 La bandiera di sole (Fausto Leali); nel 1976 Volo AZ 504, interpretata dagli Albatros, che l'anno dopo canteranno Gran Premio, sempre di Pallavicini. Tra i testi del paroliere approdati all'Ariston anche Serenata, con cui Cotugno si e' classificato al secondo posto nel 1984; Nostalgia canaglia, che tre anni dopo e' valsa il terzo posto ad Al Bano e Romina; Cara terra mia, con cui nel 1989 i coniugi Carrisi si classificano ancora terzi. Tra gli altri brani celebri di Pallavicini, Tripoli 69 scritta per Patty Pravo; Nel sole per Al Bano; Insieme a te non ci sto piu' per Caterina Caselli e soprattutto Azzurro del 1968. Del brano esiste addirittura una versione americana contemporanea alla prima uscita del singolo (Azzurro quick step cantata da Ken Dodd), oltre alle quelle di Gianni Nazzaro (1977), impreziosita da una prevedibile imitazione della voce di Celentano (idea ripresa poi da Fiorello), e ancora di Mino Reitano, dei Ricchi e Poveri, di Gianni Morandi e dei Milk and Coffee. Lo stesso Conte ha inciso quel suo antico capolavoro che persino Mina ha voluto rivisitare nel '94 all'interno del suo album Si' buana.
Molleggiato 2
00venerdì 17 agosto 2007 14:58
Re:
Già letto stamattina [SM=x237107]
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