Ho ascoltato e riascoltato le canzoni, ed ora che ho un'idea più chiara, esprimo un mio personale giudizio:
Irene Grandi: ha cantato obiettivamente male la prima sera. L'altra performance è stata adeguata. La canzone non è malvagia, molto nello stile Baustelle, lei sembra però a volte essere fuori dal brano. Non appieno sufficiente. Voto: 6 di stima...
Valerio Scanu: non sono un amante della banda amici. Vedo la trasmissione, ma solo perchè vengono sempre riscoperte delle belle canzoni e talvolta qualcuna viene anche ben interpretata. La canzone obiettivamente è una delle più ascoltabili, anche se un pò troppo melensa. Il povero Valerio, dotato onestamente di buona voce, la prima sera ha cantato male, tradito dall'emozione. Ma le altre performance sono state buone. Soprattutto quella di ieri con Alessandra Amoroso, ha riveltato una buona amalgama di ruolo fra le 2 voci, e secondo me il duetto è stata fra le cose migliori viste al festival quest'anno. Voto: 6
Nino D'Angelo: l'unico che ha deciso di usufruire del ritorno del dialetto. Ne viene fuori la solita canzone con 4 accordi e un pò di note arabeggianti che da 10 anni presenta sempre con cadenza regolare a Sanremo. Non lascia il segno sotto nessun aspetto. La musica napoletana vera, è ben altra cosa. Voto: 4.5
Toto Cutugno: semplicemente imbarazzante. La canzone in se è una canzone molto sanremese, classica ma tutt'altro che brutta, ma lui canta da cani peggio che nel passato. La dice lunga che ieri sera la signorina Belen Rodriguez, che tutto è meno che cantante (opinabile in tal senso è il suo vero mestiere
), abbia cantato in maniera perlomeno decente e fatto bella figura al suo fianco. Voto: 3
Sonohra: per nobilitarsi, nella sola serata di ieri, hanno avuto l'apporto del sempre ottimo Dodi Battaglia, maledettamente sfigato perchè dopo mezza canzone misteriosamente sono spariti dal segnale di uscita le note dei suoi riff. La canzone però è banalissima, talmente tanto che anche le ragazzine di 13-14 anni che di solito li osannano avranno avuto modo di non apprezzarli. Voto: 4.5
Enrico Ruggeri: ritorno tutto sommato discreto per l'ormai conduttore di programmi patacca (Mistero su tutti): La canzone ha però forti richiami a vecchi successi, e l'arrangiamento orchestrale sembra stridere con la vena più rock che ha in se la canzone. Voto: 5.5
Irene feat. Nomadi: sulla bella voce della figlia d'arte penso ci sia poco da dire. La canzone non la valorizza più di tanto, essendo molto sullo stile di quelle del padre. Malgrado questo, il suo compito lo esegue bene, e l'intervento di Danilo Sacco è fantastico per la sua intensità vocale. Mi piacerebbe risentirla cantata dal padre con gli stessi Nomadi. Il brano mi piace, come un pò tutto il mondo musicale di Zucchero. Voto: 6.5
Malika Ayane: forse il brano migliore in questo festival. Lei si conferma sempre più fra i talenti emergenti della musica italiana. Brano molto delicato, che ben si sposa col suo stile interpretativo. Indubbiamente fra i favoriti. Voto: 7.5
Noemi: figlia del discusso x factor, si dimostra interprete certamente di maggior livello rispetto a tanti altri che si sono presentati quest'anno. La canzone non è eccezionale, ma la sua interpretazione mi risulta abbastanza convincente in quel contesto. Voto: 6.5
Pupo-Filiberto-Canonici: la canzone ha avuto l'unico pregio di dare visibilità alla buona vocalità del tenore Luca Canonici, fin qui poco conosciuto. Per il resto il brano musicalmente suona vecchio, il testo è retorico e finto come un piatto di spaghetti al pomodoro fatto in un ristorante cinese. Inascoltabile Pupo, il principe di Savoia, non essendo un cantante, è stato capace di cantare meglio di uno che dovrebbe essere professionista, e di questo gli va dato atto, anche se paragonato ad un cantante di basso livello. Mi dispiace per il tenore, che ha una bella voce ma il voto è: 4
Marco Mengoni: anche lui figlio di x factor, è obiettivamene dotato di una voce allucinante. Il brano però mi risulta abbastanza carico di angoscia e, a mio gusto, fa perdere punti al pur bravo Mengoni. Voto: 8 alla voce, ma 5 all'insieme...
Fabrizio Moro: il titolo della sua canzone la dice lunga. La sua infatti è tutto meno che una canzone: Altre volte non mi aveva convinto, ma tutto sommato era accettabile. Stavolta per nulla. Voto: 4
Arisa: dopo Sincerità, si presenta con l'ennesima canzonetta senza pretese, senza senso alcuno, ma che credo purtroppo ci bombarderà per un pò di mesi alle radio. Pittoreschi ma apprezzabili il trio di travestiti che fanno il verso al trio Lescano. Voto. 5.5
Simone Cristicchi: esibizione folle da parte del buon Simone, che tira fuori una canzone nel suo classico stampo, con un testo caustico sui mali del nostro paese. La presa in giro su Carla Bruni è impagabile. Mi ha molto divertito. Non vincerà, ma ha dato vitalità nel tradizionale moscio che contraddistingue il festival. Voto: 7
Povia: credo che ormai l'onda d'urto dei bambini fanno oh si sia esaurita. Ripete il copione studiato ad arte. Dopo l'esclusione del già citato brano, si presentò e vinse l'anno dopo con brano stupido sui piccioni. L'anno scorso tema scottante sui gay, e arrivò 2°, si ripresenta quest'anno con altro tema scottante, il caso Englaro, ma non lascia il sengo per nulla. Il brano non ha nessun'onda d'urto, ne sul testo. ne sulla musica. Credo che quest'atteggiamento da commerciante della musica, non avrà ancora lunga vita, e spero sià così, visto che tutto è, meno che un artista di livello. Voto: 4.5
Non so se vi trovate d'accordo con la mia opinione. L'ho espressa come faccio ogni anno, lascio a voi la parola adesso...