Nuove minacce dalla Corea del Nord. Pechino reclama un'azione immediata.
Dopo il test nucleare effettuato ieri dalla Corea del Nord, il regime di Pyongyang insiste nelle pressioni nei confronti della comunità internazionale.
Funzionari nordcoreani in Cina hanno dichiarato che il Paese di Kim Jong Il è pronto ad azionare i propri missili nucleari se non verrà garantita dagli Stati Uniti la sicurezza del regime. L’ennesima minaccia d Pyongyang appare come l’ultimo tentativo di ottenere un contatto diretto con Washington volto all’inizio di un negoziato con la potenza americana, contatto che gli Stati Uniti hanno sempre considerato negativamente. I colloqui fra le due nazioni erano iniziati nell’ambito della trattativa internazionale a sei sul nucleare nordcoreano, che però risulta in stallo da più di un anno. La Cina, nel frattempo, si è fatta promotrice di una ripresa dei colloqui, ma fino ad ora gli sforzi di Pechino non sono arrivati a buon fine. Il test nucleare di Pyongyang, poi, non ha agevolato la situazione. Le Nazioni Unite e moltissimi Paesi hanno condannato l’operazione, minacciando sanzioni di carattere economico e politico. Una bozza di risoluzione fatta circolare nella serata di ieri dagli Stati Uniti al Palazzo di Vetro prevede appunto una ferma condanna dei test atomici compiuti dal regime nordcoreano e impone a Kim Jong Il e al suo Governo una serie di misure sanzionatorie per aver violato l'appello dello stesso Consiglio di Sicurezza Onu affinché evitasse qualsiasi esperimento.
L'ambasciatore americano al Palazzo di Vetro John Bolton ha puntualizzato che, qualora la Corea del Nord sferrasse un attacco missilistico contro la Corea del Sud o contro il Giappone, gli Stati Uniti considererebbero questo attacco come se fosse stato portato sul territorio americano. Secondo l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Javier Solana, i test nucleari sono «un atto totalmente irresponsabile» che «minaccia gravemente la sicurezza regionale e la stabilità» e «un'ulteriore grande violazione» da parte di Pyongyang del Trattato di non-proliferazione nuclare.
Anche la Cina, fino ad oggi primo sostenitore di Pyongyang, ha reclamato «un'azione immediata» del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La Russia di Vladimir Putin, invece, ha espresso «condanna» per il test, ma ha invitato allo stesso tempo la comunità internazionale alla cautela.
Articolo tratto dal Sole 24 Ore:
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Esteri/2006/10/md101006nordcorea.shtml?uuid=28911108-582a-11db-8fee-00000e25108c&DocRulesVie...