00 08/03/2009 00:05
Il discorso di Bud Graziano mi pare il più sentito tra tutti, dato che il fatto lo riguarda direttamente e le sue non sono mere speculazioni astratte come le nostre.
Vorrei fare però alcune considerazioni in merito.

Per quanto riguarda la famiglia di armatori "ammanicati" con la Mafia che ha il monopolio dei trasporti, c'è davvero bisogno di un ponte per metterli in ginocchio? Non è forse più semplice (nonché meno dispendioso) andare a colpire i loro traffici con provvedimenti restrittivi, affidandosi magari a un sindaco che non abbia conflitti di interessi? Sarebbe come dire che, per far chiudere una serie di piccoli ristoranti gestiti dalla mala, l'unica soluzione sia di aprire un enorme fast food.

Sull'allontanamento delle placche tettoniche non mi pronuncio, in quanto non ho assolutamente alcune nozione a riguardo. [SM=x237101]

So bene che in Sicilia (come in misura minore anche nel resto dell'Italia) gli abusi edilizi sono all'ordine del giorno e che poche cose sono fastidiose come l'ipocrisia di chi predica bene e razzola male. Resta comunque il fatto che un'ulteriore opera con un elevato impatto ambientale sia poco consigliabile, a prescindere dallo stato attuale. Per continuare con le similitudini, mi pare di vedere uno con un tumore a un polmone che si mette pure a fumare, perché tanto ha poco da perdere.

Sono interessati a fermare la costruzione i proprietari di abitazioni adibite ad uso turistico che sarebbero pertanto espropriate? Onestamente non so quante ce ne siano, ma non è che le buttano giù e via: il proprietario, per legge, ha diritto a un indennizzo.

Il ponte porterà lavoro a migliaia di persone (sia direttamente che tramite l'indotto), questo è vero. Ma siamo sicuri che saranno esclusivamente Siciliani e Calabresi a beneficiarne? Non c'è forse il rischio che la/e impresa/e vincitrice/i impieghino manodopera proveniente da altre regioni? Anche su questo sto facendo mere supposizioni, ma credo sia un rischio da non sottovalutare.
Senza contare che i fondi stanziati potrebbero essere usati per rilanciare economicamente l'intera Sicilia con tanti piccoli investimenti, invece che con uno solo. In quali settori dovrebbe investire lo Stato? Non saprei, di preciso, ma ci sono (per fare un esempio) tante altre infrastrutture come strade, acquedotti e ferrovie che garantirebbero comunque lavoro per molti disoccupati.

Dopo aver sistemato queste cose, secondo me, potremmo pensare al ponte.
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Il nome è bello, ma il trattamento non cambia!