00 03/09/2010 09:47
Ma la questione della privacy non riguarda solo il rendere pubbliche o meno le informazioni. Si tratta anche di avere *personalmente* in mano la possibilita' di decidere se, a chi, e fino a quando rendere pubblici questi dati (tutti o parte di essi).
Il problema di Facebook e' che queste possibilita' sono fondamentalmente in mano al gestore del servizio, che continua tra l'altro a modificarne le modalita' in base a logiche di profitto. La cosa interessante di Diaspora sarebbe proprio di mettere a disposizione degli utenti, in modo trasparente (essendo il codice open source) piu' possibilita', piu' granulari e piu' stabili, di configurazione della propria privacy. Si tratta soprattutto di tenere separato il mondo privato (amici) dal mondo professionale (colleghi e superiori). Di base non vedo ipocrisia ma un'esigenza reale, una nicchia lasciata da Facebook dove potrebbe inserirsi tranquillamente un servizio alternativo. In fondo c'e' gia' un social network business-oriented (LinkedIn) che convive con Facebook senza problemi perche' hanno target diversi.