Ok, ora tocca anche a me!
Il penultimo giorno di scuola prima che iniziassero le vacanze di Natale era un sabato e avevamo alle ultime due ore Educazione Tecnica: la Professoressa non aveva voglia di fare nulla e noi, giustamente, decidemmo di festeggiare con i pandori, che però nessuno aveva pensato di portare.
Cosa fare? Semplice: li andiamo a comprare! Usciamo in cinque dalla classe alcuni minuti dopo la ricreazione e passiamo di corsa davanti alle bidelle mentre usciamo dal palazzo senza cercare minimamente di nasconderci; va detto che eravamo senza giacca e senza zaino, quindi anche il più sprovveduto avrebbe capito che stavamo scappando.
Al negozio di quartiere, sempre ridendo come degli idioti, compriamo un paio di pandori e uno di noi ha anche il coraggio di domandare a un vecchio in coda "Scusi, che si pole passare avanti? E siamo scappati da scuola, ma 'un so se ci fanno rientrare, sa"?! A onor del vero, quel bravo signore ci lasciò davvero il posto...
Tornando ci viene in mente che forse ci stanno aspettando al'ingresso e quindi decidiamo una manovra diversiva: io e un altro scavalchiamo dal retro il cancello e portiamo in classe il bottino, gli altri tre entrano con nonchalance. La cosa avrebbe anche funzionato, ma mentre noi riuscivamo nel nostro scatto, i nostri compagni incappavano nel Preside (che a dirla tutta era appena arrivato alla scuola e nemmeno si era tolto il cappotto); alla domanda "E voi dove eravate?" hanno la pessima idea di rispondere con tono seccato "Eh, s'era a compra' i pandori!" e la cosa non viene recepita con spirito umoristico.
In pratica, per farla breve, questi tre vengono cazziati duramente, il Preside sale nella nostra classe (mentre la Professoressa non si era accorta di nulla), raccoglie i pandori da un tavolo e li sbatte per terra prendendoli a calci. Noi restiamo allibiti, poi io e l'altro che era entrato di nascosto con me decidiamo che è ora di prendersi una rivincita.
Il lunedì (ultimo giorno di scuola) andiamo in ufficio dal Preside con i pandori tutti schiacciati e gli diciamo che così messi non sappiamo cosa farcene, che li avevamo portati da casa noi per festeggiare e così via. Lu mugugna un po', poi ci pensa meglio e alla fine ce li ripaga tutti facendoci però scrivere una ricevuta in cui attestiamo di aver ricevuto denaro per i dolci "rovinati".
Poi andiamo in palestra e festeggiamo tutti insieme; la sera mi feci una birra alla sua salute coi suoi soldi.