ROCKPOLITIK- Celentano è tornato in tv!

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Molleggiato 2
00lunedì 10 ottobre 2005 21:36
Santoro, Biagi e Luttazzi ospiti a 'Rockpolitik' da Celentano.Intanto L'indiano è già al 5 posto.
Roma, 10 ottobre 2005 - Ospiti d'eccezione a 'Rockpolitik': Michele Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi. Sono le indiscrezioni che filtrano a pochi giorni dal debutto, il 20 ottobre, del nuovo show di Adriano Celentano.

Si fa più concreta l'ipotesi che il trio, oggetto della dichiarazione del premier Silvio Berlusconi da Sofia, arrivi come ospite di una delle quattro puntate dedicate del programma, quella dedicata alla censura e alla libertà di informazione, tra gli argomenti della trasmissione di Raiuno.

Il nome dei tre farebbe parte di una lista di personaggi che comprenderebbe anche altri ospiti, tra cui Sabina e Corrado Guzzanti e Paolo Rossi. Per la stessa puntata si era pensato a Beppe Grillo ma il comico genovese ha declinato l'invito per problemi legali con la Rai.

Tra gli altri nomi di ospiti che potrebbero arrivare a «Rockpolitik» ci sono trattative per Madonna e Eros Ramazzotti mentre per quanto riguarda i temi delle puntate sembra certo che una dovrebbe essere dedicata alla guerra con ospiti internazionali.

Intanto L'indiano è al 5 posto dei singoli più venduti su imusic!!!!

Il 31 ottobre uscirà con sorrisi l'album Svalutation del 1976!!!![SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

[Modificato da Molleggiato 2 10/10/2005 22.00]

P@quito
00martedì 11 ottobre 2005 10:12
Ho visto lo spot e mi fa schifo......speriamo in meglio per il programma.....[SM=g27812]
Molleggiato 2
00martedì 11 ottobre 2005 11:22
Re:
Beh può piacere come no. A proposito:La somiglianza con i gorillaz c'è! sapete perchè? Perchè l'autore degli spot è lo stesso[SM=g27828] Certo che sono particolare e rittragono alcuni argomenti di trasmissione.Cmq i giudizi degli spot sono stati buoni...poi certo che può piacere o fare shifo![SM=g27811]
Cmq mi fa piacere che qualcuno abbia esposto un'opinione...bravo p@quito[SM=g27811]
Molleggiato 2
00martedì 11 ottobre 2005 23:46
Del Noce è pronto ad autosospendersi. Nuovo caso Rockpolitik in rai
Del Noce contro Celentano: mi sospendo

ROMA - Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno, potrebbe autosospendersi, considerato che la piena autonomia editoriale concessa ad Adriano Celentano per il suo prossimo «Rockpolitik» impedisce qualsiasi forma di verifica. Del Noce si prepara a comunicarlo in una lettera al presidente della Rai Claudio Petruccioli e al direttore generale Alfredo Meocci. «La libertà editoriale concessa a Celentano - ha spiegato Del Noce dopo l’incontro con l’artista a Milano - rappresenta un’anomalia assoluta, mai vista in tutte le reti Rai. Sto valutando la possibilità di chiedere un’autosospensione dai miei doveri di direttore per quanto riguarda lo show: se non posso esercitare il controllo editoriale, sono di fatto già autosospeso. Vorrei sapere, infatti, chi vigila in questo caso. Per quanto mi riguarda, si potrebbe anche eliminare in quelle ore il marchio di Raiuno all’angolo dello schermo».
Un’immagine dello spot promozionale di Rockpolitik (Ansa)
L’INCONTRO - «L’incontro con Celentano - ha raccontato Del Noce - è andato bene sul piano umano, si è svolto in un clima quasi affettuoso, ma sul piano dei contenuti siamo rimasti su binari paralleli di non comprensione. Della parte ‘rock’ - ha ironizzato il direttore di Raiuno - ho capito tutto bene, pur essendo digiuno di questo tipo di musica. Della parte ‘politik’, non ho capito pressoché niente, pur essendo stato deputato e avendo quindi una certa dimestichezza con la materia. Celentano dice che non mi devo preoccupare e che il suo programma vuole unire, non dividere: ma penso che per lui unire significhi che nessuno deve capire con certezza quello che ha voluto dire, ma ciascuno lo interpreta a modo suo».
EQUILIBRIO - Nel clima di assoluta segretezza che circonda gli ospiti e i temi del programma, Del Noce ha anche raccontato il dialogo “surreale” con il Molleggiato: «Mi ha chiesto: “Bush ti va bene?”. Io gli ho risposto: Bush sì, ma tutti gli altri no. Non c’è un nome di quelli che circolano sui giornali che mi vada bene: non vedo equilibrio - ha sottolineato il direttore di Raiuno riferendosi alle indiscrezioni su personaggi come Santoro, Luttazzi, Biagi, la Guzzanti - ma vedo piuttosto tutte persone schierate da una parte. Celentano sostiene che sarà lui a garantire il riequilibrio: ma il riequilibrio va realizzato attraverso una linea editoriale, non con l’interpretazione personale di una linea editoriale». Il servizio pubblico, ha ribadito Del Noce, «non può certo abdicare al controllo editoriale, che è una cosa diversa dalla censura. Credo che sia assolutamente sbagliato consentire a una persona, seppure un grande artista, di andare in onda senza sapere quello che dirà».
MANI AVANTI - Del Noce ha rivendicato di aver posto il problema dell’autonomia editoriale di Celentano fin dalla firma del contratto, a dicembre 2004, quando il direttore generale era Flavio Cattaneo: «La trasmissione è stata approvata a furor di popolo: nessuno, dentro e fuori l’azienda, ha considerato la possibilità che un programma che vada in onda senza controllo editoriale leda lo spirito del servizio pubblico. La mia posizione l’ho detta subito con chiarezza: se non succede nulla va bene, ma se succede qualcosa, avevo già sollevato il problema. Non dimentichiamo che siamo alla vigilia delle elezioni e i nervi sono più scoperti da parte di tutti. La responsabilità editoriale è un problema serio: non voglio che poi si dica che non ho controllato».

11/10/2005 - Corriere della Sera


Pecoraro, surreale minaccia di autosospensione di Del Noce

Roma, 11 ott. - ‘’La minaccia di autosospensione di Del Noce e’ vagamente surreale. Davvero il direttore pensa di togliere il logo di rete dal programma perche’ non ha potuto esercitare il suo legittimo diritto di censura? Sembra un’ipotesi ridicola. Le esternazioni di Del Noce sono un preoccupante indicatore di un clima evidentemente pesante all’interno dell’azienda. C’e’ il timore di un’eccessiva liberta’ e questo e’ inaccettabile per la piu’ grande industria culturale del Paese. Ancora piu’ grave sarebbero le parole di Del Noce se alla loro base ci fosse la presenza di ospiti sgraditi a Rockpolitik, come Biagi, Santoro e Luttazzi'’. Cosi’ il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, commenta le affermazioni del direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, in merito al programma di Adriano Celentano.

Rognoni, CDA potrebbe esaminare problema Celentano

“Se è un bel gioco delle parti per lanciare alla grande una trasmissione su cui la Rai punta molto, mi pare un’operazione riuscita. Se invece è una cosa seria, allora è chiaro che dovrà essere sentito il cda“. Così il consigliere Rai Carlo Rognoni commenta la posizione del direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce sull’autonomia editoriale di Adriano Celentano.

11/10/2005 - CaniSciolti.com



Molleggiato 2
00mercoledì 12 ottobre 2005 21:27
primi ospiti di Celentano: Biagi, Santoro e Luttazzi..sta arrivando anche Schwarzenegger...


Roma, 12 ott. (Adnkronos) - Gli ‘’ospiti confermati per la prima puntata di ‘RockPolitik”’ somo Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi. Lo scrive il sito ‘’Dagospia'’, curato da Roberto D’Agostino, che mette poi un punto interrogativo alla possibile presenza di Marco Travaglio in un’altra puntata del programma.

12/10/2005 - Adnkronos

Celentano, Del Noce si sospende

Biagi non solo conferma di essere stato invitato da Celentano, ma dice che a Rockpolitik andrebbe di corsa. Beppe Grillo spera di poter partecipare una volta superati i problemi legali con la Rai. Pure Luttazzi non mancherebbe all’appuntamento. La lista degli «epurati» della Rai (cui si aggiungono Michele Santoro e Paolo Rossi) che il Molleggiato vuole portare in trasmissione per parlare della libertà di espressione sta mettendo a soqquadro viale Mazzini. Ieri sulla questione si sono accapigliati tutti i vertici della Rai e la settimana prossima se ne discuterà in consiglio di amministrazione.
Ad accendere la miccia è stato il direttore di Raiuno Del Noce che lunedì si è addentrato nella nebbia di Brugherio, hinterland milanese, per andare a curiosare nel mega studio che Celentano ha costruito per la sua trasmissione che debutterà giovedì 20 sul primo canale. Il direttore, nonostante un pomeriggio e una lunga cena con il Molleggiato, non è riuscito a cavare un ragno dal buco. «È stato un dialogo surreale - ha detto - in cui Celentano ha opposto i suoi famosi silenzi. Direi che una sfinge tradisce più emozione di lui».
In sostanza: Del Noce adesso ha chiaro cosa sarà la parte rock dello show, ma di quella politik non ha capito nulla. «Per cui - ha spiegato ieri con durezza - mi autosospenderò dai miei poteri e doveri editoriali per quello che riguarda questa trasmissione». Già nelle scorse settimane Del Noce aveva espresso perplessità sulla libertà totale lasciata al Molleggiato per il suo programma. Ma ieri ha voluto proprio lavarsene le mani: «Non è possibile che uno show vada in onda senza alcun controllo.

La libertà editoriale concessa a Celentano rappresenta un’anomalia assoluta, mai vista in tutte le reti Rai se non nel suo caso. Per quanto mi riguarda, si potrebbe anche eliminare in quelle ore il marchio di Raiuno all’angolo dello schermo». Quello che vuole evitare il responsabile del primo canale Rai è trovarsi a fare da capro espiatorio dell’intera vicenda, di rispondere di eventuali bufere politiche: «Vorrei sapere chi vigilerà sullo show». E quindi preventivamente fa sapere di non essere mai stato d’accordo sulla libertà lasciata al cantante quando era direttore generale Flavio Cattaneo.
Anche se lui stesso dichiarò nel dicembre 2004: «Abbiamo offerto a Celentano la assoluta autonomia editoriale autoesentandoci anche da un eventuale controllo dei testi… mettendo l’artista di fronte al rispetto delle leggi in vigore». Un’autonomia comunque ribadita due settimane fa al Prix Italia dall’attuale direttore Alfredo Meocci.
Dunque, le preoccupazioni del direttore sembrano aumentate dopo aver appreso della lista di invitati (rivelata giovedì scorso dal Giornale e a cui si aggiungeva anche il subcomandante Marcos):
«Adriano dice che del riequilibrio in trasmissione si occuperà lui in persona, ma questo non è assolutamente accettabile. Il tema della libertà di espressione si può affrontare in tanti modi ma è chiaro che, invitando solo certi personaggi, la trasmissione prenderà una piega precisa e di parte». Lo stesso Biagi ne è consapevole: «Celentano mi ha chiamato qualche giorno fa - racconta -. Poi però non l’ho più sentito. Ho pensato che forse avrà problemi con la Rai. Se mi invita per parlare della libertà di stampa, è un argomento che mi sta a cuore».
Immediate le reazioni dei consiglieri di amministrazione dell’azienda di Stato, divisi sulla questione. Sandro Curzi risponde per le rime a Del Noce: «Il direttore sapeva sin dal dicembre 2004 che a Celentano era stata data carta bianca, come sempre la Rai ha fatto con lui. Una decisione che io ritengo molto motivata, che si può ovviamente discutere ma che è perfettamente legittima. Del Noce avrebbe potuto ritenerla talmente inaccettabile dal suo punto di vista da rassegnare immediatamente le dimissioni, ma è inaccettabile e grave che parli vagamente di possibile autosospensione e innesti polemiche dirompenti solo ora, dopo un anno, a pochi giorni dall’esordio di una delle trasmissioni più importanti dell’anno per l’azienda». Altri consiglieri come Carlo Rognoni e Giovanna Bianchi Clerici condividono invece le preoccupazioni del direttore che «ha il legittimo desiderio di sapere cosa viene trasmesso sulla sua rete», aggiungendo però che «non è il caso di essere troppo nervosi». Nino Rizzo Nervo si allinea a Curzi: «E comunque - dice - gli equilibri del Paese non verranno certo stravolti da un ospite di Rockpolitik». Per il verde Pecoraro Scanio l’autosospensione è «surreale». Chiosa Pippo Baudo: «Ma in fondo non si sta riscrivendo la Costituzione, si sta solo facendo un varietà».
Che ne dice Celentano, barricato dentro lo studio di Brugherio? Silenzio…

di Laura Rio

12/10/2005 - Il Giorno

[Modificato da Molleggiato 2 12/10/2005 21.29]

Molleggiato 2
00giovedì 13 ottobre 2005 22:48
Arriva il “Politik” Celentano e Viale Mazzini balla il “Rock
Arriva il “Politik” Celentano e Viale Mazzini balla il “Rock”

ROMA - Celentano l’ha capito da tempo, quasi per caso. Quando, protagonista di Fantastico (anno 1987), non ricordandosi quello che doveva dire si rese protagonista di fenomenali silenzi: il silenzio è il più fragoroso dei messaggi. Con Rock Politik sta facendo il bis. Ha blindato a doppia mandata il suo programma (guai a chi parla: gli autori sono in eremitaggio a Galbiate). Si è preso totale libertà, condizione pregiudiziale per firmare il contratto, come sanno i dirigenti che andavano in processione da lui a Galbiate (e non solo Cattaneo). Lascia fiorire leggende di ogni tipo su quello che farà, sugli ospiti che inviterà. Si è finiti addirittura al comandante Marcos (incappucciato?). Ed è volata l’indiscrezione su un possibile faccia a faccia Berlusconi-Prodi mediato dal Molleggiato.
Con l’aria che tira è ovvio che tutto ciò stia creando un polverone di curiosità attorno al suo show (debutto giovedì 20 ottobre) e palpitazioni di ogni genere a viale Mazzini. La preventiva minaccia di harakiri (autosospensione) del direttore Del Noce è un evidente e prudente metter le mani avanti (ieri ha ribadito: «In pratica sono già autosospeso visto che non posso controllare editorialmente quello che va in onda»). L’azione è tanto più necessaria visto che la tempesta si avvicina a grandi passi. La domanda, a questo punto, è: Adriano sparerà davvero a cannonate, ergendosi a paladino della libertà d’espressione? E, in questo caso, chi ne pagherà le spese (politiche?). Del Noce non vuole saperne. Il direttore generale Meocci (fra i due c’è un’antica antipatia) si mostra assai meno preoccupato (in questi giorni è a New York).
Semmai c’è da chiedersi, come fa Gianni, membro della Vigilanza dell’Udc: perché Del Noce si sveglia solo ora? «Celentano è andato in onda sulle reti Rai in tutte le stagioni e senza discussioni» fa notare Giuseppe Giulietti dei ds. Ha ragione, Adriano non ha mai messo le mani in politica (ai tempi di Fantastico stava per far annullare il referendum sulla caccia, ma in modo del tutto involontario), i suoi scandali sono fatti di non detto più che di detto. Stavolta, però, il dubbio è che il suo show sia più politik che rock. Dubbio che è presente fin dai primi vagiti del programma (una vicenda fatta di stop and go). Per la scelta del titolo, ma anche per il gruppo di autori (da Freccero a Cerami, a Diego Cugia assieme a Andrea Scrosati e Maurizio Caverzan). E il fiato sospeso più che sui contenuti (che nessuno conosce) riguarda gli ospiti. Anche qui, comunque, si vaga nel terreno del possibile. Perché Adriano tace (nessuna presentazione prima di andare in onda). Di sicuro c’è Ligabue nella prima puntata, ci sarà Benigni nella seconda, Teo Teocoli nella terza. Ancora: sono in corso contatti con Paolo Conte (autore della canzone manifesto L’indiano), con Ramazzotti e Madonna. Poi ci sono (scritturati) Maurizio Crozza, Antonio Cornacchione e Luisa Ranieri. Infine ci sono i prolungati rumours sui proscritti (del resto, fra i suoi autori c’è un esiliato come Carlo Freccero) invitati fin dalla prima (scoppiettante) puntata. Non Beppe Grillo, ma Biagi, Santoro, Luttazzi. E in seguito ci potrebbe essere posto per i due Guzzanti (Sabina ha dato pubblica disponibilità, Corrado è reduce dall’esilarante imitazione di Tremonti) e per Paolo Rossi. Più improbabile (si fa per dire) l’ipotesi che a Brugherio (dove sorge il capannone che già ospitò 125 milioni di caz..te) possa arrivare Bush («ti va bene?» è stata la provocatoria domanda di Celentano a Del Noce in visita al set): a meno che a farne l’imitazione non sia Crozza (l’ha già fatta a Sanremo) o che al posto del presidente Usa non arrivi il governatore della California Arnold Schwarzenegger (come ventila Dagospia).
L’unico fatto incontrovertibile è che Adriano sta montando attorno al suo programma un vortice di morbosa curiosità. Un effetto propaganda che si riverbererà sul successo delle quattro puntate di Rock politik . Nuovo ossigeno per gli ascolti Rai dopo il fulminante e inatteso avvio di stagione. Anche se i primi deprimenti ascolti di Mediaset vanno migliorando. Distretto di polizia ha dato due bastonate consecutive a Raiuno, così dopo lunedì anche martedì Lino Banfi ha viaggiato con Un posto tranquillo su un misero 18,3 per cento (con la fiction di Canale 5 al 27,08 e 30,6). Striscia la notizia sente l’assenza del binomio Bonolis-pacchi e ha battuto Affari tuoi : 30,71 contro 29,05 (Pupo continua ad andare bene ma rispetto all’anno scorso è di cinque punti sotto). E, tutto sommato, se La talpa su Italia uno non decolla (14,09), il primetime Mediaset a questo punto va meglio di un anno fa e quello Rai è in calo (leggero). Dal 18 settembre (garanzia Rai) all’11 ottobre viale Mazzini è due punti sotto e Cologno monzese uno sopra: poco rispetto alle aspettative, ma è già qualcosa.

di Marco Molendini

13/10/2005 - Il Messaggero

I Terminator della prima puntata

ARNOLD SCHWARZENEGGER PER UN GIORNO GOVERNATORE DI CELENTANO
MA I VERI TERMINATOR DELLA PRIMA PUNTATA SARANNO BIAGI, LUTTAZZI E SANTORO
ECCO PERCHE’ DEL NOX SI VUOLE AUTOSPENDERE: “SARA’ UNA TRIBUNA ELETTORALE”

Sarà un Katrina politico-catodico quello che si abbatterà sui teleschermi fra 9 giorni. Perché Celentano ha tutte le rotelle nel posto giusto per travolgere la New Orleans di Del Nox. Infatti gli ospiti confermati per la prima punta di “RockPolitik” sono tre supposte avvelenate e a tre punte per il direttore di RaiUno: Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi. (Marcolino Travaglio sarà presente in un’altra puntata?)

Ora è facile immaginare quello che accadrà una volta che i tre grandi epurati dall’editto bulgaro di Berlusconi metteranno piede sul palco di Brugherio ospiti del Molle Agiato. Quindi l’incazzatura di ieri dell’ex deputato di Forza Italia Fabrizio Del Noce ha origine dalla presenza dei magnifici tre:

«Non posso andare avanti elemosinando notizie. Sto pensando di autosospendermi dall´esercizio dei miei poteri e doveri editoriali – ha tuonato Del Nox - Per quanto mi riguarda nelle ore in cui andrà in onda Rockpolitik potrebbero anche togliere il marchio di RaiUno: nonostante abbia incontrato Celentano, visitato lo studio e cenato con lui, quello che vorrei sapere non lo so e quello che so non mi interessa».

Certo, le elezioni si avvicinano e “bisogna evitare che la trasmissione diventi una tribuna per fare propaganda. La libertà editoriale concessa a Celentano è un´anomalia assoluta. Se non posso esercitare il controllo, sono di fatto già autosospeso. Vorrei sapere chi vigila in questo caso. In azienda non si sono posti il problema: sembra che la cosa vada bene a tutti. Chiarisco la mia posizione adesso perché non voglio che qualcuno mi dica che non l´avevo detto”.

Ancora: “Celentano sostiene che garantirà il riequilibrio: ma va realizzato attraverso una linea editoriale, non con l´interpretazione personale della linea. Il servizio pubblico non può abdicare al controllo editoriale, che è cosa diversa dalla censura. Mi sembra sbagliato consentire a una persona, seppure un grande artista, di andare in onda senza sapere cosa dirà”.

Del Nox furioso continua. “L´incontro con Adriano nello studio di Brugherio si è svolto in un clima quasi affettuoso, però sul piano dei contenuti siamo rimasti su binari paralleli: c´è poca comprensione, se non incomprensione. Alle mie domande sugli ospiti, ha opposto i suoi silenzi. Della parte rock ho capito tutto, della parte “politik”, non ho capito niente. Per Celentano non mi devo preoccupare perché il suo programma vuole unire, non dividere: per lui unire significa che nessuno deve capire con certezza quello che ha voluto dire, ma ciascuno lo interpreta a modo suo”.

A questo punto l’uragano Katrina, carico di Biagi-Santoro-Luttazzi, casca direttamente sulle spalle dell’”incompatibile” direttore Alfredo Meocci, che a Milano, durante il Prix Italia dichiarò che a Celentano è permesso tutto e di più. Anche di avere come ospite-celebrità, sempre per la prima puntata, nientemeno che Arnold Schwarzenegger. Sì, proprio lui: il governatore della California, ex Terminator. Ma per Del Nox i veri Terminator sono i tre grandi epurati Rai.

IL CDA RAI: “FORSE È SOLTANTO UN´IDEA PUBLICITARIA”
Silvia Fumarola per “La Repubblica”
Il Cda Rai si occuperà del caso Celentano martedì. L´uscita di Del Noce lascia perplessi i consiglieri. Carlo Rognoni: «Mi auguro che sia un gioco delle parti, un colpo pubblicitario per lanciare RockPolitik. Se invece è una cosa seria, dovrà essere sentito il Cda. A me pare sia difficile dire che Celentano è un comunista o che non conosca bene le regole della democrazia». Gennaro Malgieri solleverà il caso: «Ne parlerò martedì, quindi non ritengo giusto anticipare quello che dirò».

Nino Rizzo Nervo suggerisce a Del Noce «di sdrammatizzare e prendere atto del fatto che Celentano, così come dovrebbe avere ogni artista, ha piena libertà di espressione». «Il direttore di RaiUno» dice Sandro Curzi «sapeva sin dal dicembre 2004 che a Celentano era stata data carta bianca, come sempre la Rai ha fatto con lui. Una decisione che ritengo motivata, che si può discutere ma è legittima. Del Noce avrebbe potuto ritenerla talmente inaccettabile dal suo punto di vista da rassegnare subito le dimissioni, ma è inaccettabile che parli di possibile autosospensione e innesti polemiche solo ora».

12/10/2005 - Dagospia.com


L'INDIANO CONTINUA LA SUA MARCIA VERSO LA VETTA: ADESSO è AL TERZO POSTO!!!!!![SM=g27811]

[Modificato da Molleggiato 2 14/10/2005 0.09]

Andre
00venerdì 14 ottobre 2005 00:09
Rockpolitik
ciao ragazzi mancano 6 giorni a rockpolitik nn vedo l'ora.
Adriano grazie di essere Celentano
Molleggiato 2
00venerdì 14 ottobre 2005 19:02
News settimanale
Su news settimanale c'è un mega articolo di 4 pagine su Rockpolitik!!!!!

Vi do un anteprima: La prossima settimana su tv sorrisi e canzni c'è un articolo su Rockpolitik...copertina tutta per il Molleggiato[SM=g27811]

[Modificato da Molleggiato 2 14/10/2005 19.19]

PiaccaHNS
00venerdì 14 ottobre 2005 22:19
Rock tanto te chiudono prima della 4 puntata :P:P:P:P:P
Molleggiato 2
00sabato 15 ottobre 2005 18:53
Re:
Piacca piacca[SM=g27828] [SM=g27828] Sei sempre il solito mi vuoi proprio distruggere?????????[SM=g27812] [SM=g27828] Si fa e mancano 5 giorni al evento dell'anno!!!!!![SM=g27811]

Ultima news: Celentano stava preparando un imitazione del papa ma dal rai e arrivato subito il bolocco...Celentano ha accettato...imiterà Bush!!![SM=g27811]
Molleggiato 2
00domenica 16 ottobre 2005 21:04
Biagi non sarà a Rockpolitik...a causa delle persone che l'hanno censurata in rai
La lettera aperta di Biagi:


Caro Celentano, non mi piace parlare di me ma ho bisogno di spiegare perché giovedì prossimo non sarò con lei e con i miei compagni di avventura, Michele Santoro e Daniele Luttazzi, a «Rockpolitik».

Provo per lei stima e affetto, dunque non potevo che accettare il suo invito. So che la sua trasmissione rimarrà nella storia della tv italiana e pensi se a me non sarebbe piaciuto essere uno dei protagonisti. In questo momento le auguro di andare in onda e spero che chi ha impedito a me di continuare a fare quel che facevo non sia ancora oggi così forte da impedirlo a lei. Veniamo al dunque: anche se il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, si è autosospeso e ha minacciato di togliere il nome della rete durante il suo programma, io in quella casa non posso entrare. Per 41 anni ho lavorato per Raiuno, ne ho diretto il tg, ho avuto a che fare con grandi direttori, che, quando non erano d’accordo, non si sospendevano, ma rinunciavano alla poltrona.

Oggi molti che fanno il mio mestiere soffrono di scoliosi. Lei, invece, dedicando la sua prima puntata alla libertà di informazione, rende un grande servizio non a noi epurati, ma alla democrazia del nostro Paese. Lei deve comprendere che io non posso ritornare alla rete ammiraglia della Rai fino a quando ci saranno le persone che hanno chiuso il programma e impedito alla mia redazione di lavorare. Forza Celentano, giovedì sarò il suo primo telespettatore.
Enzo Biagi
16 ottobre 2005

Molleggiato 2
00domenica 16 ottobre 2005 21:19
Lo show più attesso e temuto degli ultimi anni è agli sgoccioli
I giornali hanno detto che è lo show più atteso e temuto degli ultimi anni...celentano stavolta fa davvero paura[SM=g27811]

Rockpolitik - 4
Beau Geste
00domenica 16 ottobre 2005 21:21
Madooooo.... Non vedo l'ora!
Me lo registro pure!
Per vederlo non vado in pizzeria!
[SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27828] [SM=g27828]
Molleggiato 2
00mercoledì 19 ottobre 2005 00:02
Celentano, Rai col fiato sospeso per i suoi monologhi «al buio»...rinviati Alice e Bonolis!!
Celentano, Rai col fiato sospeso per i suoi monologhi «al buio»

Paolo Giordano

da Milano

D'altronde la strategia è questa: confondere le acque, creare l'evento. È il segreto di qualsiasi show con la esse maiuscola e quello di Adriano Celentano di maiuscole ne ha già accumulate una bella scorta. Maiuscola è l'attesa, che è straordinaria. Poi le indiscrezioni, che sono più lunghe della Bibbia. O le polemiche, che minacciano di diventarlo. Tanto per chiarire, ieri Enzo Biagi ha addirittura comunicato urbi et orbi dalla prima pagina del Corriere della Sera che lui no, «non ci sarò con lei e con i miei compagni di avventura a Rockpolitik. (...) Forza Celentano, giovedì sarò il suo primo telespettatore». E sempre ieri gli ospiti papabili hanno fatto la solita gitarella fuori porta - ossia fuori Brugherio dove Celentano ha il suo quartier generale - grazie ai boatos, alle indiscrezioni che nei prossimi tre giorni diventeranno più voraci delle zanzare a ferrragosto. Madonna? Può darsi, in fondo il 25 parlerà per la prima volta a Londra del nuovo cd Confessions on a dancefloor, il tre novembre sarà a Lisbona per gli Mtv Awards quindi perché non far tappa anche da Celentano. Carlos Santana? Meno probabile, anche se il 28 esce il nuovo All that I am. B. B King in duetto con Mark Knopfler? Sting? Da dimenticare. Insomma, le uniche popstar che finora hanno timbrato il cartellino sono Ligabue (alla prima puntata) ed Eros Ramazzotti. L'altro sicuro è Roberto Benigni, che però ha già dato un'anteprima l'altra sera al Tg1 davanti a un raggelato Attilio Romita. Raggelata anche Sabina Guzzanti che,




In concomitanza con Rockpolitik viene sospesa per 4 settimane la trasmissione di raidue Alice e viene rinviato il programma di Bonolis
Molleggiato 2
00mercoledì 19 ottobre 2005 00:03
Celentano al lavoro per cambiare la prima puntata.Non ci sarà nemmeno luttazzi..solo Santoro




Il comico: «Devo declinare l'invito per gli stessi motivi ricordati da Enzo Biagi». Della tris di ospiti l'unico confermato resta Santoro STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Adriano Celentano (Olympia)
ROMA -Dopo Enzo Biagi, anche Daniele Luttazzi rinuncia a partecipare a «Rock Politik», il programma di Adriano Celentano che ormai fa discutere da mesi. Luttazzi, in merito alla sua annunciata partecipazione alla prima puntata della trasmissione, ringrazia Adriano Celentano e Carlo Freccero (ex direttore di Raidue e tra gli autori del programma di Celentano) ma, spiega, «devo declinare l'invito per gli stessi motivi ricordati da Enzo Biagi nel suo articolo sul Corriere della sera di domenica scorsa. Quando la Rai sarà bonificata da dirigenti che al nome di Biagi, Santoro e Luttazzi preferiscono autosospendersi, quello sarà un grande giorno», dice Luttazzi.

E' così saltata la possibilità di rivedere in tv la triade formata da Biagi-Luttazzi-Santoro: quest'ultimo, da solo, non avrebbe lo stesso significato. Celentano però ha confermato con gli autori la volontà di parlare del tema della libertà di parola e questa è la seconda parte che fa tremare viale Mazzini. Per il resto è tutto da rifare, anche perché la prima puntata era stata anticipata nei dettagli dalla stampa, facendo saltare l'effetto sorpresa su cui contavano Celentano e gli autori. Così dopo le fughe di notizie che rivelano un po' troppo, Celentano non ci pensa troppo, sfascia tutto il programma e ricomincia da capo.
E ora a pochi giorni dal debutto, previsto giovedì, il Molleggiato è al lavoro, assieme alla squadra degli autori, per cambiare radicalmente il contenuto. Lo staff di Celentano, che fino ad oggi aveva cercato di mantenere il più stretto riserbo, sta cercando di verificare se qualcuno all'interno dello studio abbia spifferato tutto o quasi, oppure se il problema sia derivato da alcune immagini delle prove trasmesse venerdì scorso in bassa frequenza. Anticipati gli ospiti, anticipate le battute e i tormentoni, in particolare quello che spiega «chi è rock e chi è lento», con tanto di nomi famosi e classifica. Il tormentone sarebbe stato uno dei punti cardini della trasmissione che avrebbe visto protagonisti, Ciampi e signora, Berlinguer e Andreotti, Benedetto XVI e Giovanni Paolo II. Ma, spiegano gli autori del programma, si trattava soltanto di esempi utilizzati per le prove e non di ciò che si dirà in trasmissione.
Anche le battute, letteralmente bruciate. La donna del programma, Luisa Ranieri, che arriva con una valigia di cartone sulle note della «Gazza ladra» di Rossini e che viene ricevuta da Celentano che le spiega in che Paese si trova: «Una volta comandava un tipo, come lo chiamate voi in Francia, un certo 'Mussolen'. Lui controllava proprio tutto. Se ci fosse stata la tv avrebbe avuto in mano anche quella, il canale uno, due, tre, quattro, fino al sette».
Le anticipazioni sono anche sulle altre puntate previste. Su alcuni filmati che dovevano essere trasmessi nel corso del programma, uno sulla tv spazzatura; i Subsonica che saranno ospiti nella terza puntata, l'ipotesi del duetto, nel corso della seconda puntata, Benigni-Celentano, l'arrivo nella seconda puntata di Teo Teocoli e Eros Ramazzotti, il contatto (ma non sembra che possa andare a buon fine) con Yoko Ono e Annie Lennox, l'ipotesi di Vasco Rossi per l'ultima puntata e quella, ancora non caduta, di Beppe Grillo in collegamento.
Ma almeno il monologo, quello che durerà un'ora, quello sembra essersi salvato dalle indiscrezioni pericolose.
18 ottobre 2005


Molleggiato 2
00mercoledì 19 ottobre 2005 00:06

ROCKPOLITIK DOMANI ALLE 21.00 SU RAIUNO



TV: CELENTANO, CDA RAI CONFERMA CHE RESPONSABILITA' 'ROCK POLITIK' E' DEL MOLLEGGIATO
Molleggiato 2
00mercoledì 19 ottobre 2005 22:23
Re:
E' online il nuovo sito di Adriano celentano...molto ricco...video, biografia, la sua storia ecc!!!!!

www.celentano.it o www.clancelentano.it
Molleggiato 2
00mercoledì 19 ottobre 2005 23:14
Incredibile!!!!Santoro si dimette da Europarlamentare e va dal Molleggiato.Stasera su raiuno
Santoro in Rai con Celentano
Ma da Viale Mazzini arriva il no



Roma, 19 ottobre 2005 - Michele Santoro ha presentato oggi la sua lettera di dimissioni dal Parlamento europeo annunciando che domani sera sarà ospite della prima puntata di « RockPolitik», il programma di Adriano Celentano in onda su Raiuno.

Ma dai vertici della Rai arriva un clamoroso stop. Michele Santoro rimane un soggetto politico. È il contenuto del parere che Rubens Esposito, responsabile degli affari legali della Rai, ha dato ai vertici aziendali questa mattina. Secondo l'ufficio legale Rai, dunque, 'fino a quando le dimissioni di Santoro da europarlamentare non saranno accettate e formalizzate vige l'articolo 4 del regolamento del Parlamento Europeo in base a cui le dimissioni non hanno effetto se prima una commissione o addirittura il Parlamento stesso, non ne prendono atto. Fino ad allora il dimissionario rimane soggetto politico».

Santoro ha parlato di 'decisione irrevocabile' presa anche per «l'effetto secondario che ha avuto 'Rock Politik'. Nel corso di una conferenza convocata a Roma, Santoro ha spiegato che la sua attività di parlamentare «è stata totalmente legata alla vicenda della libertà di espressione e della censura. Questa battaglia non verrà meno con le mie dimissioni. Non ho mai ricevuto una risposta alle lettere che ho inviato alla Direzione generale della Rai per tornare a lavorare - ha spiegato Santoro - ho dedotto che non mi rispondessero in quanto deputato europeo. Evidentemente ritengono che se sono un deputato europeo non sono nessuno all'interno dell'Azienda per cui si cerca di rinviare la mia volontà di rientrare in Rai. Ne ho parlato anche con il presidente Petruccioli e ritengo che questo mio costringermi alle dimissioni per essere ascoltato dai vertici Rai danneggi ulteriormente la mia libertà».

«Il problema della censura - prosegue Santoro - deve essere affrontato e non necessariamente dalla politica. Che Santoro possa fare le sue trasmissioni lo dice la sentenza della magistratura, il tribunale ha valutato tutti gli elementi e quindi io posso rientrare con programmi simili o uguali. Anche in nome di chi non può battersi, penso che questa sentenza debba essere applicata e subito. Vorrei che il presidente Petruccioli su questo dicesse la sua, se per lui la sentenza va eseguita o no».

Santoro haspiegato anche che il suo atteggiamento «è di completa fiducia nei confronti degli attuali vertici Rai per cui sono in attesa di decisioni che rispondano alle mie richieste». Quanto a «Rock Politik», Santoro ha spiegato che «nelle scorse settimane avevo detto di non aver ricevuto l'invito da parte di Celentano e lo confermo. Poi - ha spiegato il giornalista - mi sono dovuto assentare per una settimana per un viaggio a Bruxelles, e stamattina ho parlato con Celentano e gli ho chiesto se ero libero di dire quello che volevo . Lui mi ha detto sì, per cui la mia decisione è partecipare domani sera al suo programma. Biagi e Luttazzi non parteciperanno? Le motivazioni che ha addotto Biagi riguardano l'attuale dirigenza della Rai, io mi ritengo un dipendente Rai anche se in aspettativa per cui non posso avere sfiducia nella dirigenza mentre Biagi e Luttazzi sono solo collaboratori esterni. E ritengo che questo mio atteggiamento non sia una mancanza di solidarietà con Biagi e Luttazzi ma solo una diversa posizione all'interno dell'Azienda».

«Non ritengo applicabile a questa circostanza la motivazioneche io sono un deputato europeo - ha aggiunto Santoro - L'invito di Celentano tiene conto di storie e fatti avvenuti molto prima che io divenissi deputato europeo, fatti di cui io sono il protagonista. E sarebbe una limitazione della mia libertà personale non poter partecipare al programma. Nella nostra Azienda ci si è abituati ad un comportamento orientato al fairplay, questo blocco preventivo nei miei confronti sarebbe in contrastocon questo fair play».

TV: SANTORO, SU MIA PRESENZA A 'ROCKPOLITIK' UNA TEMPESTA ESAGERATA

Roma, 19 ott. - (Adnkronos) - ''Una tempesta esagerata, ha ragione il direttore generale della Rai''. Michele Santoro commenta cosi' la polemica del giorno sulla sua presenza domani a ''Rockpolitik''. ''Domani andro' ospite da Celentano di sicuro -dice Santoro- lasciamo che Celentano faccia bene il suo show come ha sempre fatto. Non si e' mai piegato alle esigenze di una parte e dira' quel che ha sempre detto e che vorra' dire''.



RAI: BUON SENSO DICE SANTORO PUO' ANDARE DA CELENTANO
AGI9 - Roma, 19 ott. - "Il buon senso mi dice che se Santoro ha annunciato di dimettersi dal Parlamento Europeo vuol dire che e' tornato a fare il giornalista e che puo' benissimo essere ospitato nella trasmissione di Adriano Celentano". Lo ssotiene Carlo Rognoni, consigliere Rai, commentando gli ultimi sviluppi della vicenda, in particolare il parere espresso oggi dall'ufficio Affari Legali dell'azienda al Cda a proposito del fatto se a questo punto santoero sia ancora da considerarsi o meno "soggetto politico".
Fortunatamente - dice Rognoni - "la politica non e' dettata ne' dai giudici ne' dagli avvocati anche se a volte contribuiscono a renderla piu' complicata di quella che e' gia'. Ecco allora che il parere legale della Rai, per esempio, sul caso Santoro - Celentano, essendo appunto un parere legale, non e' tenuto a tener conto del buon senso".


E' stata confermata da varie persone (politici e dirigenti rai) la possibilità che santoro partecipi al programma...non ci sono più dubbi:

a sorpresa stasera Celentano avrà un ospite voluto sino all'ultimo:

Santoro a Rockpolitik per parlare della libertà di parola

[Modificato da Molleggiato 2 19/10/2005 23.19]

MaxFrames
00giovedì 20 ottobre 2005 08:36
Mi sa tanto di deja vu questa cosa.
Prima Santoro si fa eleggere a europarlamentare, grazie anche all'attenzione mediatica conseguente al suo (ingiusto) ostracismo RAI.
E appena si verificano le condizioni per ritornare a fare quello che davvero gli interessa, tanti saluti all'europarlamento, tante care cose alle centinaia di migliaia di elettori: trovatevene un altro, io torno in TV.
BAH! Che bel senso di responsabilita' per la carica politica... molto italiana questa cosa.. se non erro non e' il primo a usare l'europarlamento come parcheggio temporaneo.
Mi ricorda certi calciatori (per gli enciclopedici: Walter Zenga al Calcio Padova... mi sta ancora qui dopo anni... capito Walter!?!?!).
charlie fierpo
00giovedì 20 ottobre 2005 09:45
Io dico solo una cosa: se in Italia la classe politica è arrivata ad avere paura di Celentano stiamo veramente raschiando il fondo...
Molleggiato 2
00venerdì 21 ottobre 2005 11:27
Re:
Condivido appieno con voi questa cosa [SM=g27811] Lui aveva intenzione di dimettersi già da tempo...però ha approfittato un pò qui. Non potendo andare perchè era un europarlamentare si è dimesso, come stava già pensando, ed ha approfittato
MaxFrames
00venerdì 21 ottobre 2005 11:37
Ma come, Molleggiato2, non commenti la trasmissione di ieri?!?
Beh, inizio io allora.
Non e' successo niente di clamoroso. Santoro si e' contenuto alquanto; piu' duri sono stati Crozza, Cornacchione e i Negrita (!!!).
Sono deluso per un semplice motivo: poteva essere tranquillamente la prosecuzione dell'ultimo show.
Stesse tematiche, stessi ritmi. Mi ha interessato, ma non mi ha spiazzato o sorpreso. In parte perche' era gia' trapelato il contenuto della puntata, ma non solo per quello. Mi aspettavo cose piu' destabilizzanti.
Molleggiato 2
00venerdì 21 ottobre 2005 12:06
Re:
Commento commento tranquillo!!!!! stavo cercando informzaioni!
Allora a me lo spettacolo è piaciuto tantissimo!!!Un Celentano che non ha avuto paura di dire la sua. Anche i temi che ha trattato sono stati interessantissimi!!! Libertà di parola, condoni edilizie, ecc.....
Stessi temi???Beh alcuni si però non ha mai parlato apertamente come ieri di politica..e non ha attaccato così duramente i politici come ieri!! E' vero: sono trappelate informazioni anticipatamente e Celentano ha lavorato per cambiare qualcosa!!Lo show è stato fantastico. Ovviamente però lo show non può essere un seguito del precedente altrimenti la gente si può stancare.Poiu celentano cerca sempre cose nuove. Ieri Celentano ha spiazzato molti, te noperchè ti avevo già dato tutte le informzaioni) [SM=g27828] [SM=g27828]

Rockpolitik ha una scenografia straordinaria!!!!!
Molleggiato 2
00venerdì 21 ottobre 2005 12:08
Rockpolitik: Scoppiano le polemiche..celentano giù duro su berlusconi
Vergogna: faccia una puntata "riparatoria"» Del

Noce: «Programma politico e orientato». «Santoro, intervento patetico e populista». E c'è chi chiede già le dimissioni di Meocci

e frasi di Adriano Celentano a «RockPolitik» sulla maggioranza di governo, Silvio Berlusconi, i partiti del centrodestra, il sindaco di Milano (Fi) Gabriele Albertini, condite poi dall'intervento di Michele Santoro, hanno subito scatenato le reazioni della maggioranza che chiede «la par condicio» e una «puntata riparatoria», oltre alle dimissioni del direttore generale della Rai Alfredo Meocci.

DEL NOCE: «PROGRAMMA POLITICO» - «Credo che tutti abbiano capito perché Celentano rifiutasse qualsiasi forma di controllo editoriale», ha commentato il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce. «Non è intrattenimento, ma un programma politico e politicamente orientato. Sono sempre più convinto di aver fatto bene a fare ciò che ho fatto», cioè di autosospendersi.



Il direttore di Rai 1 Del Noce (a sinistra) e il direttore generale della Rai Meocci (Ap)
«SANTORO POPULISTA E DEMAGOGICO» - «Lo spazio politico e culturale che occupava Santoro non è mai scomparso dalla tv, sono cambiati i protagonisti». Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia alla commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Lainati. «Invece di Santoro ci sono altri giornalisti che curano l'area politica di sinistra. C'è stato un proclama intriso di populismo e demagogia. Sono dispiaciuto che una persona come Celentano sia stata indotta in errore citando una statistica di un'associazione dichiaratamente di sinistra (Freedom House, ndr) che non vive la realtà dell'informazione italiana. Il mio partito è stato sette anni all'opposizione e non posso accettare che venga dipinto come una forza reazionaria e illiberale».
AN: «PATETICO»- «Santoro è apparso per certi versi un po' patetico», è stata l'opinione del capogruppo di An presso la commissione di Vigilanza Rai, Alessio Butti. «Soprattutto quando si è rivolto alle figlie. Un buon sociologo gli consiglierebbe di usare altri mezzi per comunicare con loro che non siano gli schermi della Rai».
«Santoro a recitare la parte del povero epurato, del martire della libertà d'espressione nell'era del tiranno di Arcore e dei suoi 'editti bulgari': niente di nuovo stasera da Celentano», ha detto il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Che delusione vederlo sposare e avallare la politicizzazione manichea e il conformismo radical-chic».

«PUNTATA RIPARATORIA» - «Chiediamo a Celentano di ripristinare la par condicio e il pluralismo nella prossima puntata di Rockpolitik, che deve essere riparatoria», ha chiesto Bonatesta. «Il direttore generale della Rai Meocci farebbe bene ad andarsene a casa. Della vergognosa santoreide celentanesca si deve occupare la commissione di vigilanza, anche prendendo visione del contratto che dà carta bianca all'imbonitore a nove zeri di lire appaltandogli gli schermi dell'ammiraglia del servizio pubblico radiotelevisivo pagato dagli italiani».

GENTILONI: «ERA EMOZIONATO» - «Mi ha fatto piacere rivedere Santoro in televisione», ha invece detto Paolo Gentiloni, presidente della commissione di Vigilanza Rai. «Forse era anche un po' emozionato. La sua presenza per lui è stata una vittoria. Celentano sta facendo vedere un programma di qualità e la partecipazione di Santoro si è inserita bene. Non mi pare che questo provochi crolli o disastri come qualcuno pensava. È semplicemente un discorso sulla libertà d'informazione, uno dei valori della nostra Costituzione».
CAPEZZONE: «ESEMPIO DI PERONISMO» - Secondo il segretario dei Radicali, Daniele Capezzone, «abbiamo avuto un esempio di nuovo peronismo, di demagogia post-politica e post-democratica. A nessun esponente democraticamente eletto dai cittadini, e perciò responsabile dinanzi a loro, viene concesso di potersi rivolgere senza contraddittorio a 8-9 milioni di spettatori in modo diretto».

RIZZO NERVO: «GRAZIE A CELENTANO» - «Voglio ringraziare Celentano: 'Rockpolitik' è stato finora la migliore dimostrazione che la Rai è tornata a essere uno spazio di libertà». È l'opinione del consigliere Rai Nino Rizzo Nervo (Margherita). «Celentano non ha fatto altro che il cronista di quanto è avvenuto in questi anni nel nostro Paese. Ha ristabilito spazi di libertà che prima erano stati chiusi».
21 ottobre 2005

Libertà, spettacolo e Santoro
E' la 'Rockpolitik' di Celentano


Ieri sera su Raiuno la prima delle quattro puntate. Il direttore Del Noce critica l’impostazione del programma
*MOMENTO CLOU Michele Santoro, invitato in spregio al famoso diktat bulgaro di Berlusconi del 2002, annuncia il suo ritorno in tv: 'Q uelli che hanno lavorato con me si preparino: sto per tornare'
*FRECCIATE Chiama in causa Fabrizio Del Noce: 'Chi si sospende è lento, però se lo fa per finta è rock'.
*IRRESISTIBILE Politica a parte, Celentano come sempre ha dato il meglio di sé non tanto come cantante quanto come comico, perché la sua vena surreale è degna del miglior Jannacci. Irresistibile il suo monologo in cui ha diviso il mondo tra 'lento' e 'rock'


BRUGHERIO (Milano) 21 ottobre 2005 — «Attenzione: questo programma va ascoltato ad alto volume». Avvertenza inutile. Chi era sintonizzato su Raiuno, ieri sera, non aveva bisogno di alzare il volume, visto che già stava trattenendo il respiro in attesa del terzo o quarto grande ritorno di Celentano. Ha però dovuto farsi largo attraverso un monologo pressoché incomprensibile dell'affascinante Gerard Depardieu per arrivare al vero clou della serata: Michele Santoro, invitato in spregio al famoso diktat bulgaro di Berlusconi del 2002.

C'erano tre tavoli e tre sedie vuote. Dopo aver dato conto del forfait di Enzo Biagi, Beppe Grillo e Daniele Luttazzi, Celentano si è rivolto drammaticamente all'ex conduttore di «Samarcanda»: «Vorrei darti questo microfono». Santoro, l'unico epurato col marchio di qualità, è stato all'altezza della situazione: «Questo è il tuo microfono, io voglio il mio. Fino a quando non avrò il mio microfono non tornerò quello che ero». Poi Adriano gli ha ceduto la scena, libertà completa.

In platea, il direttore generale della Rai ha avuto un mancamento. Suspense. Santoro ha declamato: «Volevo dire una cosa a quelli che hanno lavorato con me. Sto per tornare: si preparino». Secondo messaggio: «Volevo dire una cosa alle mie figlie: mi sono sempre comportato con onestà e correttezza». Forse Santoro si è sbagliato di programma: invece che a «Rockpolitik» pensava di essere a «C'è posta pe te».

Gran finale alla Ciampi (Azeglio): «Viva la fratellanza, viva l'uguaglianza, viva la cultura, viva la libertà». Difficile che qualcuno, da Bonatesta al candidato mascherato dei Disobbedienti, passando per Buttiglione, potesse essere in disaccordo. Chi si aspettava dichiarazioni degne di Katrina l'uragano — evocato da un caustico Maurizio Crozza nell’imitazione del presidente americano Bush — è andato deluso. Santoro sta davvero per tornare in tv, e si vede.

Politica a parte, Celentano come sempre ha dato il meglio di sé non tanto come cantante quanto come comico, perché la sua vena surreale è degna del miglior Jannacci. Irresistibile il suo monologo in cui ha diviso il mondo tra «lento» e «rock». Qualche esempio: «Il doppiopetto è lento, i jeans sono rock», «Zeman è rock, Moggi è lento», «Paperino è rock, Topolino è lento», «Il silicone è lento, quelle vere sono rock», per finire con una frecciatina a Fabrizio Del Noce: «Chi si sospende è lento, però se lo fa per finta è rock».

Frecciatina che è tornata subito dopo, al momento del monologo, quando, incrociando il direttore generale della Rai Alfredo Meocci, gli ha detto: «La bellezza di Del Noce è questa: che non si sa se fa finta o no». Il direttore di Raiuno ha commentato piccato: «Non è un programma di intrattenimento, ma un programma fondamentalmente politico, e anche politicamente orientato. Sono sempre più convinto di aver fatto bene a fare ciò che ho fatto».

Prima, nel pomeriggio, per gli studi di Brugherio era sfilato lo stato maggiore della Rai. A cominciare dall'esuberante direttore generale Alfredo Meocci, che invitava i presenti a considerare «Rockpolitik» nient'altro che uno spettacolo televisivo. «Sono un ragazzo della via Gluck e sono qui, cosa posso dire? Sono felice. Dobbiamo rilassarci e divertirci, e magari rilassandoci parlare di qualcosa di importante, come sa fare Celentano».

Fabrizio Del Noce aveva detto: non vengo e mi autosospendo. Infatti ieri è venuto e non si è sospeso. «Sono venuto per fairplay, per fare gli auguri a Celentano. E' stato scritto in modo sbagliato che mi ero autosospeso (l'aveva detto lui, ndr), in realtà l'ha spiegato bene l'ufficio legale della Rai: di tutto quello che accadrà io non sono responsabile».
Preoccupato? «Zero. Vedrò la trasmissione in albergo».
Santoro si è dimesso per venire qui, che ne pensa? «Chiedetelo a lui e soprattutto ai suoi elettori: forse si sono sentiti presi in giro». Domanda prontamente girata a Santoro che gli ha risposto indirettamente: «Io i miei elettori li conosco, ne ho incontrati personalmente più di duecentomila. E ogni volta mi chiedevano: quando torni in tv? Senza contare che la storia delle elezioni italiane è piena di candidati di bandiera: penso per esempio a Valpreda. Ma io al Parlameno europeo cosa potevo fare per la libertà di espressione in Italia? Niente. Praticamente le mie dimissioni le avevo annunciate già sei mesi fa, subito dopo aver vinto la causa contro la Rai. Certo, sarebbe stato meglio venire tutti e tre: io, Luttazzi e Biagi. Ma quando ho visto che ognuno decideva per sé, io ho scelto di venire». Il resto lo sappiamo.


di Piero Degli Antoni

Celentano e Santoro, un rock che travolge la censura - di Alessandra Vitali


Prima il mondo secondo Adriano, diviso fra chi è "lento" e chi è "rock", una lista di chi o cosa appartiene alla prima categoria (il lotto, Moggi, la minestrina, Topolino, la formica) o alla seconda (i jeans, Cassano, la cicala e Valentino Rossi, il sesso e le polpette, e in chiusura di trasmissione pure il Papa). Poi Gerard Depardieu che recita Aspettando i barbari di Kavafis. Quindi una "visita guidata" attraverso i vizi della libertà d'espressione (alla quale è dedicata la puntata): i volti di Biagi, Grillo e Luttazzi, le ragioni per cui hanno declinato l'invito allo show, la classifica della libertà di stampa nel mondo, le parole di Fabrizio Del Noce e la sua intenzione di sospendersi per non aver potuto verificare i contenuti dello show.

E poi l'intervento di Santoro, che chiude inneggiando alla fratellanza, all'eguaglianza, alla cultura, alla libertà. Inizia così, su RaiUno, Rockpolitik, il programma più atteso, chiacchierato, blindato, bersagliato dalle polemiche.

Spettacolo e politica. Celentano se la ride e se la canta, occhiali scuri, vestito Armani, pantalone grigio, camicia stampata, stivaletti d'ordinanza, beige. Si muove fra il ponte di Brooklyn e le pagode cinesi, atmosfere apocalittiche e nuvole in corsa (le scenografie di Gaetano Castelli), illuminato dai fari di un elicottero virtuale.

Un po' di rock'n'roll, poi il siparietto con un autoironico Depardieu: "In questo momento i francesi non mi amano molto, dicono che mi ubriaco, faccio colpi di testa". E Celentano: "Me lo hanno detto. Quando ho chiesto se era arrivato Depardieu, mi hanno risposto di sì ma di stare attento perché tra un po' si ubriaca...".

Prima di Santoro, un promemoria. Adriano ricorda: "Tutto è cominciato il 18 aprile del 2002", in onda le immagini di Silvio Berlusconi in Bulgaria che parla di "uso criminoso" della tv. Poi, la classifica della "Freedom of the Press 2005", la libertà di stampa, Italia al 77esimo posto, "fra Bulgaria e Mongolia", dice Celentano. Ancora: una foto di Del Noce, già citato, fra l'altro, da Celentano, quando ha diviso il mondo in chi è "lento" e chi è "rock": "Chi si sospende, è lento. Ma se è una finta, è rock".

Un microfono per Santoro. "Hanno tutti paura delle parole - afferma il cantante-conduttore - oggi si possono dire solo cose che non danno fastidio a nessuno". Entra Santoro, applauso del pubblico. "La destra - dice Celentano - ti accusa di aver fatto un uso criminoso della tv, la sinistra dice che le hai fatto perdere le elezioni". Poi, con enfasi: "Vorrei darti questo microfono".

Santoro lo ringrazia due volte: "Perché hai affermato un principio sacro, la libertà d'espressione. E perché hai ricordato questa vicenda, Biagi, considerato da tutti gli italiani il più auterevole dei giornalisti, per molto tempo una colonna della Rai, e Daniele, talento straordinario. Questa roba però appartene al passato, abbiamo fatto quel che consigliava Montanelli, abbiamo preso la medicina. Ora stiamo andando verso un futuro diverso".

Il giornalista ribadisce il desiderio di tornare a un programma tutto suo, "questo non è il mio microfono... Io voglio quello che hai tu - dice a Celentano - entrare in uno studio e decidere cosa raccontare, quello è il mio microfono, fino a quando non lo avrò, non mi sentirò la persona che penso di essere".

"Questo è il momento più atteso della trasmissione - sostiene Celentano - tu hai fatto un gesto importante, hai dato le dimissioni, so che sei andato al Parlamento europeo proprio per fare questa battaglia". Santoro si rivolge ai suoi ex collaboratori, "a causa mia avete passato un sacco di guai, ma adesso torno, e vado fino in fondo, preparatevi a lavorare".

Poi, alle figlie: "Ho fatto un sacco di errori nella mia vita, ma credo di aver agito sempre con correttezza, di aver raccontato con onestà il mondo che vedevo intorno a me. Infine, "una cosa al pubblico: viva la fratellanza, viva l'eguaglianza, viva la cultura, e viva la libertà".

Crozza attacca il centrosinistra. E Bush. A ripristinare, ironicamente, la par condicio, ci pensa Maurizio Crozza, con una canzone in stile Gipsy King dal titolo Zapatero e Zapatera, dedicata a Sabina Guzzanti (che ha diretto il film Viva Zapatero!). Nel brano, battute come "Bertinotti fa spese in via Condotti", "Prodi bofonchia e pare un prelato", "Ho sognato Che Guevara e c'è Bordon".

Poi, però, più tardi ricompare nelle vesti di un Bush spaccone, codardo e insipiente: "Quando mi hanno detto che Katrina aveva rotto le acque, volevo mandarle dei fiori", "A New Orleans ci sono andato con gli anfibi che mi aveva appena regalato Berlusconi, ancora freschi di saliva".

L'intervento di Meocci. Da registrare un intervento a sorpresa del direttore generale della Rai, Alfredo Meocci, in platea. Celentano gli dà il microfono: "Vengo dalla provincia, sono un uomo libero, come eravamo ai tempi della via Gluck. Diamocene atto: un pochino, stasera, nella graduatoria della libertà siamo cresciuti. Hai attaccato il capo di RaiUno su RaiUno, più liberi di così...". "Del Noce - chiede il Molleggiato - è finto o vero?". "Noi riflettiamo - risponde Meocci - la parola è lenta, il silenzio è rock". "Tutto sommato - dirà poi Adriano - la Rai è rock, certo un po' sofferto, però siamo qui, forse a Mediaset non si potrà mai fare e quindi sono contento".

da www.repubblica.it

Celentano show: «Hanno paura delle parole»
di Maria Novella Oppo

Dopo tutto, Celentano è andato in onda come ha voluto. Segno che, se uno ci prova, ci può riuscire, perfino a riportare Santoro in Rai. Appena arrivato in scena, ha cantato («se a volte mi estraneo è perché non approvo») e ha spiegato così tutto quello che c'era da spiegare. La gioia di esserci e la noia di aver dovuto attraversare un mare di mediocrità, che, per inciso, è un mare berlusconiano. Poi Adriano ha cominciato a distinguere quello che è lento e quello che è rock. Zeman è rock, Moggi è lento. L'odio è lento, il bacio è come un rock. Lo zoo è lento, la foresta è rock. Il sesso è rock, il sasso è lento.

E il primo passo politico lo fa Gerard Depardieu, con l'annuncio clamoroso: «Oggi arrivano i barbari. Che fa il Senato?». Che alluda alla devolution? Ma no, è una poesia di Kavafis letta effettivamente con una pronuncia barbara. Più corretta la lettura dei messaggi di Biagi, Grillo e Luttazzi, che non hanno potuto partecipare. E infatti ci sono i loro posti vuoti e c'è Santoro che, per esserci, ha dovuto dimettersi da deputato europeo. Ma c'è anche Berlusconi, ripreso nel momento del suo editto bulgaro, che ha fatto collocare l'Italia da «Freedom of the press» al 78° posto, tra Bulgaria e Mongolia nella classifica della libertà di espressione.

«Hanno tutti paura della parole - commenta Celentano - oggi si possono dire soltanto cose che non danno fastidio a nessuno. Ormai si possono dire solo cose che fanno vincere le elezioni». Ed entra Santoro, tra applausi trionfali del pubblico in sala, che deve essere tutto composto da comunisti brianzoli scalmanati. Celentano riconsegna il microfono a Santoro. Per dire finalmente la sua, inneggiando alla fratellanza, alla uguaglianza, alla cultura e alla libertà. «Grazie Adriano, ma io voglio il mio microfono, il mio lavoro: finché non lo avrò non sarò tornato a essere quello che ero». Poi si è rivolto alle figlie («Ho sempre agito con onestà») e ai collaboratori: «Preparatevi a tornare a lavorare».

Ecco le parole scandalose che non si potevano far circolare in anticipo. L'unica cosa che sapevamo, infatti, di «Rockpolitik», era che Adriano avrebbe cantato in apertura la canzone «C'è sempre un motivo». Per il resto, tutto quello che era stato anticipato poteva essere completamente privo di fondamento. A parte la presenza di Maurizio Crozza (con una formidabile versione dei Gipsy King «Zapatero, Zapatera», in cui ha preso in giro tutto il centrosinistra, per poi entrare in scena in gommone stelle e strisce nei panni di Bush), della bellissima Luisa Ranieri e di Antonio Cornacchione in gramaglie per i dolori del povero Silvio (che oggi ne avrà uno in più). Il comico ha consegnato al Molleggiato una tessera onoraria di Forza Italia: «Così puoi avere sconti di pena in tutta Italia...». Adriano, però, ha chiarito che «io non tifo nè per Prodi nè per Berlusconi». Per poi lanciare una stoccata agli immobiliaristi: «Dove passano loro non cresce più l’erba».

Poi, ovviamente Ligabue e Negrita, ma soprattutto Celentano col suo rock e il suo temuto e misterioso monologo. Pause comprese. E battute di ciglia. E gambe che poi tanto molleggiate forse non sono più. Senza per questo rinunciare a dire la sua al solito modo clamoroso e insieme lapalissiano. Adriano odia la guerra, la povertà e la sofferenza, più o meno come tutti. Solo che lui lo dice come se lo scoprisse in quel momento e ne provasse un enorme dolore. Poi sorride e improvvisamente canta. A qualcuno sembra furbo il suo cattolicesimo rurale, a qualcun altro il suo trescare con il potere (e magari con il prepotere), per poi cambiare le carte in tavola e procurarsi nuovi e potenti nemici. Non è furbo: è il solito incredibile Celentano e basta. Che, sulle note di «Ancora vivo» («Non si gioca coi sentimenti, non ho giocato mai») fa scorrere le immagini trash dei reality e di alcuni talk show, da «L’Isola dei famosi» a «La Talpa». Una vera sorpresa, in attesa della messa in onda, è il direttore generale Alfredo Meocci. Sorridente e a suo agio nello studio avveniristico, dice: «È tutto tranquillo. Del resto si può, divertendosi e rilassandoci, dire anche qualcosa di importante…».

L'immensa scenografia i cui costi si favoleggiano, ma non si vogliono certificare, è di Gaetano Castelli che firma anche gli scenari kitsch e floreali di Sanremo. Ma qui ha dimostrato quello che sa fare quando segue le indicazioni di un artista e di autori (Freccero, Cerami, Cugia, Caverzan e Scrosati) che sanno quello che vogliono. E lo ottengono


TV: CELENTANO, PER SANTORO 15 MILIONI DI SPETTATORI

Roma, 21 ott. (Adnkronos) - Record di 15 milioni di spettatori per la partecipazione ieri di Michele Santoro al programma ''Rockpolitik'' di Adriano Celentano. La parte che ha visto il ritorno in televisione del dimissionario europarlamentare e' stata seguita da 14.977.000 spettatori con il 49,84% di share. Un risultato di proporzioni gigantesche se si pensa alla riduzione del bacino di telespettatori avvenuta negli ultimi anni per le tv generaliste italiane.

CELENTANO, LIBERTA' DI ESPRESSIONE ED ECOLOGIA A 'ROCKPOLITIK'
»TV: ASCOLTI; OLTRE 11 MILIONI E MEZZO PER CELENTANO



ROMA - Un appello alla libertà di espressione, anche attraverso il microfono 'offerto' a Michele Santoro e un lungo monologo (più confuso che 'post-politico') dedicato alla distruzione dell'ambiente e al sogno di poter abbattere le brutture: la prima puntata di 'Rockpolitik' è stata dominata da questi due elementi e se il direttore generale Alfredo Meocci si compiace che si sia fatto un passo avanti nella classifica sulla libertà di espressione, il direttore di Raiuno Del Noce conferma: "E' un programma politico, ho fatto bene a fare quello che ho fatto". Un inizio no global, con riferimenti ai poveri del mondo che non vengono ascoltati dall'Occidente ricco, Depardieu che legge il poeta Kavafis ("come faremo senza barbari?"), immagini minacciose, rumore di elicotteri e poi l'elenco di ciò che è rock e ciò che non lo è (alla fine la rivelazione definitiva: "il papa è rock"). Poi Celentano passa ad uno dei due argomenti caldi: la libertà di espressione.

Ricorda l'editto di Sofia di Berlusconi contro Biagi, Santoro e Luttazzi (e lo fa rivedere e riascoltare) poi offre il microfono ad un emozionato Michele Santoro che grida "viva la fratellanza e la libertà" e rivendica: "Grazie, Adriano, di avermi dato un microfono. Ma io voglio il mio microfono, quello che hai tu. Voglio entrare in studio, vedere le musiche, le scenografie, le luci, decidere cosa raccontare e come raccontarlo. Finché non lo avrò, non sarò tornato ad essere quello che ero, la persona che penso di dover essere".

Celentano canta le sue canzoni, duetta con Ligabue, utilizza in realtà poco l'enorme studio che richiama una metropoli contemporanea, dà uno spazio piccolissimo a Luisa Ranieri ma dedica circa mezz'ora ad un monologo tutto centrato sull'idea che "la cultura non nasce dai libri ma da come mettiamo un mattone" e che sindaci di destra e di sinistra (compreso Albertini) sono accomunati dall'aver permesso di costruire palazzi di cemento, "mostri spaventosi che alimentano lo stress dove il minimo è l'esaurimento nervoso".

Tutti i politici per Adriano sono colpevoli di aver "orrendamente sfregiato la cultura". "Sinistra e destra - dice l' ex Molleggiato - tutti dicono che vogliono un cambiamento radicale, beh, è questo, un mondo più bello. Direte che è utopistico, ma intanto stiamo andando verso la rovina e i ghiacciai si sciolgono". Per questo lui non farà "il tifo per Prodi o Berlusconi ma per chi dei due si avvicini a questo sogno: dovrebbe essere facile, ci vuole pizzico di coraggio per abbattere le cose brutte".

Insomma, è l' Adriano della via Gluck tornato prepotentemente a fare dell'ecologia, della libertà e dell'autenticità (con tanto di elogio dei bambini che "non sono ipocriti né arrivisti perché sono migliori degli adulti, non nascondono niente, sono come li vedi candidi, sinceri") la sua bandiera politica. E quindi ce ne è anche per quegli immobiliaristi che hanno dominato la scena mediatica negli ultimi mesi: "gli immobiliaristi - dice -, la parola già naturalmente non è simpatica: sono quelle bestie ricche, bestie ma che non puzzano, anzi sono profumati però dove passano loro non cresce più l' erba, avvelenano l' aria e rubano spazi alla gente".

Il resto, dalle canzoni come 'Azzurro' e 'L'arcobalenò, a Cornacchione vestito come Berlusconi a Maurizio Crozza-Gipsy King che dedica "a Sabina" (Guzzanti) la sua 'Zapatero, Zapatera' e poi arriva su un gommone nei panni di Bush sono poco più che comparse. Così come i famigerati filmati (su Kennedy, il Vietnam, la bomba atomica, i bambini storpiati dalle bombe ecc), Luisa Ranieri (primo intervento solo alle 23), con cui Adriano dialoga sul tema della democrazia ("se ci fosse stato Mussolini avrebbe comprati le televisioni") e le immagini della tv trash (l'Isola ma anche Porta a porta) che interrompono la canzone 'Ancora vivo'. Il direttore generale della Rai è sembrato contento, il presidente della camera Casini ha fatto gli auguri, Del Noce ha praticamente confermato la sua autosospensione: per sapere cosa ne hanno pensato gli spettatori bisogna aspettare l'Auditel.

LANDOLFI, MACCHE' 'ROCKPOLITIK', E' 'ROCK-CIOFECA'
"Una rock-ciofeca": la definizione, a caldo, è del ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi. "Ho visto un Celentano lento e strumentalizzato: sono contento di aver deciso di non aumentare il canone della Rai".

MEOCCI, CRITICA ECCESSIVA A DEL NOCE
"Tutto secondo le previsioni ma c'é stata una critica eccessiva a Del Noce che non può diventare un bersaglio". E' quanto ha detto il direttore generale della Rai Alfredo Meocci al termine di Rockpolitik. Per quanto riguarda l'intervento di Michele Santoro, il suo auspicio di tornare presto in televisione "é un ragionamento che va fatto in un'altra sede, a viale Mazzini". Dal punto di vista dello spettacolo, pur giudicandolo buono, Meocci l'ha trovato "a tratti un po' lento. Comunque Adriano è un grande istrione".

DEL NOCE, AVEVO RAGIONE E' PROGRAMMA POLITICO
"Credo che tutti abbiano capito perché Celentano rifiutasse qualsiasi forma di controllo editoriale". Lo ha detto il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, che ha seguito il programma in tv in un albergo nelle vicinanze di Brugherio, dove si svolge Rockpolitik, dopo essere comunque andato a salutare Celentano per "fair play".

CURZI, GRANDISSIMO ESEMPIO DI TV POPOLARE
"Spero e credo che gli ascolti confermeranno la bontà della decisione della Rai-Tv di investire su Celentano e di dargli piena autonomia autorale. Ma era chiarissimo, mentre ancora andava in onda 'Rockpolitik', che siamo riusciti a dare al pubblico uno dei più grandi esempi di televisione popolare che si siano visti in Italia". E' il commento del consigliere Rai Sandro Curzi.

Televisione. Santoro a Rockpolitik: "Rivoglio il mio microfono". Share record del 47%



Adriano Celentano e Luisa Ranieri



Roma, 21 ottobre 2005
Adriano Celentano "sbanca" la televisione: ieri sera 11.649mila telespettatori incollati davanti allo schermo per seguire la prima puntata del suo Rockpolitik, con uno share del 47,19%. Un vero record. Nella fascia di "prime time" lo share è stato del 40,04%. Nel 2005, in programmi di intrattenimento, solo il Festival di Sanremo ha fatto meglio di Celentano, quando la finale venne vista da 13.745mila spettatori con il 48,42% di share.

"Ti voglio dare un microfono": con il massimo dell'enfasi possibile Adriano Celentano ha accolto nello studio di 'Rockpolitik' un Michele Santoro visibilmente emozionato, alla sua prima apparizione in tv dopo le dimissioni da europarlamentare. Ma prima di ridare la parola a uno degli epurati Rai di maggior peso, Celentano aveva mandato in onda il cosiddetto 'editto di Sofia', le dichiarazioni di Berlusconi sull'uso "criminoso" della tv che portarono alla defenestrazione di Enzo Biagi e di Santoro.

Poi, a tutto schermo, la classifica di Freedom House sulla libertà di espressione, che colloca l'Italia al 77mo posto e lo qualifica come Paese "parzialmente libero". La chiacchierata tra Santoro e il cantante-showman è breve, ma politicamente denso: il conduttore reclama a gran voce "il mio microfono", cioè un programma di approfondimento come quello che conduceva fino al 2002 e conclude con un roboante "W la libertà".

Insieme all'appello alla libertà l'altro tema portante della puntata è stato un lungo monologo dedicato alla distruzione dell'ambiente e al sogno di poter abbattere le brutture.

Meocci: critica eccessiva a Del Noce
"Tutto secondo le previsioni ma c'è stata una critica eccessiva a Del Noce che non può diventare un bersaglio". E' quanto ha detto il direttore generale della Rai Alfredo Meocci al termine di 'Rockpolitik'. Per quanto riguarda l'intervento di Michele Santoro, il suo auspicio di tornare presto in televisione "è un ragionamento che va fatto in un'altra sede, a viale Mazzini". Dal punto di vista dello spettacolo, pur giudicandolo buono, Meocci l'ha trovato "a tratti un po' lento. Comunque Adriano è un grande istrione".

Del Noce: credo che tutti abbiano capito
"Credo che tutti abbiano capito perché Celentano rifiutasse qualsiasi forma di controllo editoriale", ha detto il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, "questo è un programma politico. Ho avuto ragione a comportarmi come ho fatto". Del Noce ha seguito il programma in tv in un albergo nelle vicinanze di Brugherio, dove si svolge Rockpolitik, dopo essere comunque andato a salutare Celentano per "fair play".

Landolfi: rock-ciofeca
"Una rock-ciofeca": la definizione, a caldo, è del ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi. "Ho visto un Celentano lento e strumentalizzato: sono contento di aver deciso di non aumentare il canone della Rai".

Curzi: grande esempio di tv popolare
"Spero e credo che gli ascolti confermeranno la bontà della decisione della Rai-Tv di investire su Celentano e di dargli piena autonomia autorale. Ma era chiarissimo, mentre ancora andava in onda 'Rockpolitik', che siamo riusciti a dare al pubblico uno dei più grandi esempi di televisione popolare che si siano visti in Italia". E' il commento del consigliere Rai Sandro Curzi.
Molleggiato 2
00venerdì 21 ottobre 2005 12:11
Adriano Celentano con Rockpolitik ha sbancato e sorpreso tutti!!!! Uno su due incollato alla tv [SM=g27811]

Adriano Celentano sbanca L'auditel: Rockpolitik ha avuto oltre il 47% di share con 11.649.000 telespettatori con contatti addirittura oltre i 29 milioni di persone!!!!!!


15 milioni di persone erano su celentano (50% di share)quando entrò Santoro. Quando il Molleggiato duetto con Ligabue...share alle stelle...63%
Un vero e proprio record per adriano

[SM=g27811]




[Modificato da Molleggiato 2 21/10/2005 15.14]

[Modificato da Molleggiato 2 21/10/2005 15.27]

Molleggiato 2
00venerdì 21 ottobre 2005 16:26
Record!!!!!
Lo show più visto dell'anno
Lo share sfiora il 50%, è record



Roma, 21 ottobre 2005 - Adriano Celentano «sbanca» la televisione: ieri sera 11.649mila telespettatori incollatidavanti allo schermo per seguire la prima puntata del suo Rockpolitik, con uno share del 47,19%. Un vero record.

Nella fascia di «prime time» lo share è stato del 40,04%. Alla vigilia si pensava ad un record di ascolti difficile, considerando che le prime puntate dei suoi show precedenti sulla rete ammiraglia della Rai avevano avuto risultati incredibili.

Infatti il 26 aprile del 2001 il programma «125 milioni di cazz...te» era stato visto da 10.351 mila spettatori,con uno share del 41,95%, superiore a quello che era stato registrato il 7 ottobre 1999 con la prima puntata di «Francamente me ne infischio», visto da 9.696mila spettatori eil 42,29% di share. Il record di ieri sera spazza via in questa stagione quello fatto segnare da «L'isola dei famosi 3» nella quarta puntata, su Raidue, quando gli spettatori furono 8.649mila con uno share del 40,48%.

Nel 2005, in programmi di intrattenimento, solo il Festival di Sanremo ha fatto meglio di Celentano, quando la finale venne vista da 13.745mila spettatori con il 48,42% di share. Ma Rockpolitik di Celentano è un programma che va oltre il semplice intrattenimento, e per questo il record è assoluto.




A me lo show è piaciuto tantissimo, scenografia, il modo in cui ha preidicato, gli argomenti, la scenografia, eccc

E voi?? Che ne pensate?

[Modificato da Molleggiato 2 21/10/2005 17.14]

Pennalino
00venerdì 21 ottobre 2005 21:01
Io non amo questo di tipo di show, varietà, ecc.
Per me sono troppo lunghi, la mia attenzione cala molto in fretta [SM=g27828]
Però l'ho seguito con piacere, aveva delle trovate interessanti, la scenografia era davvero molto bella ed anche i filmati, alternati ai monologhi del Molleggiato, trasmettevano un'emozione particolare.
C'è da dire che Celentano ha sbagliato tantissimo, impapocchiandosi parecchio e sbagliando alle volte i testi, ma ha sempre rimediato come solo lui sa fare.

Concludo dicendo:
LUISA RANIERI E' SENZA DUBBIO ROCK [SM=g27828]
Molleggiato 2
00sabato 22 ottobre 2005 11:54
Re:
Ohh sono contnto che anche te pennalino abbi detto qualcosa [SM=g27828]
Eh lo so..Celentano con i testi proprio non li ricorda..infatti leggeva ed ha sbagliato in Azzurro.
Cmq..Anche te pennalino sei Rock e tutti vo [SM=g27811] [SM=g27828] i siete Rock
PARI E DISPARI
00sabato 22 ottobre 2005 15:06
Visto dal primo minuto fino alla fine. Celentano promosso a pieni voti, l'unica cosa che non è tanto piaciuta è stato il momento su Bush (è uscito poco comico).
Complimenti ad Adriano, peccato che siano solo 4 puntate in tutto!!! [SM=g27811]
Molleggiato 2
00sabato 22 ottobre 2005 21:49
Re:
Mi fa molto piacere che lo show ti sia piaciuto!!! [SM=g27811] e che abbi espresso il tuo parere [SM=g27836] . Effetivamente nel momento con Bush non è stato molto comico...cmq mi è piaciuto molto le gag di Cornacchione e quella di Crozza che cantava Zapatero Zapatera [SM=g27811]
Ah chi lo dici che le puntate siano solo quattro!!!!!!!!!! Io lo vorrei vedere utte le settimane! [SM=g27828] [SM=g27828]
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